La Voce della Radio Contest – Liceo Scientifico Peano di Monterotondo
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PilCool: soundtrack da ascoltare durante la lettura: “The Da Vinci Code/Chevaliers de Sangral – Hans Zimmer”
Chi lo Avrebbe mai detto? Anche il grande Leonardo da Vinci ha fatto degli errori. In particolare uno: La battaglia di Anghiari, una delle opere più grandi e misteriose dell’artista toscano.
Un istante per inserire nella macchina del tempo una data ed il gioco è fatto: Firenze, 1503.
Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio. La Repubblica di Firenze affida a due artisti la realizzazione di grandi affreschi sulle pareti della sala per celebrale un’importante vittoria. La prima è affidata all’affermato Leonardo da Vinci per la creazione di un dipinto sul tema della Battaglia di Anghiari. Sulla parete opposta, un emergente Michelangelo Buonarroti avrebbe invece dipinto un’altra scena di guerra, la Battaglia di Cascina.
Mosso dall’orgoglio di quella che si sarebbe rivelata un’impresa, ma anche dalla competitività della sfida con il rivale Michelangelo, Leonardo iniziò da subito a progettare. Avrebbe creato un dipinto murale che potesse essere l’opera più grande e meravigliosa mai fatta.
Ma come ogni opera che si rispetti volle utilizzare una tecnica che permettesse una gestazione lenta e riflessiva. La scelta ricadde sulla antica tecnica dell’encausto.
Si rivelò inefficiente. Gli enormi bracieri che dovevano sprigionare il calore necessario a far essiccare i colori sull’intonaco non diedero i risultati sperati. La superfice era troppo ampia.
Per Leonardo fu un errore madornale. Dinnanzi ai suoi occhi i colori colarono dall’alto verso il basso rovinando il dipinto. La delusione per questo grande errore gli fece abbandonare l’impresa.
Unica gioia per Leonardo fu che anche Michelangelo abbandonò il progetto prima di portarlo a termine.
Ora voi lettori di PilCool vi starete giustamente chiedendo questo.
La risposta è semplice. No!
Ebbene sì, in questo caso, dinnanzi a questo dipinto errato, Leonardo non seppe rimediare.
Decine di anni dopo, un altro artista, Giorgio Vasari, venne chiamato ad affrescare le pareti rimaste incompiute. I suoi dipinti tutt’ora, insieme a quelli di altri artisti, esaltano il Salone dei Cinquecento di Firenze.
Difatti si narra che il Vasari per il grande rispetto che aveva di Leonardo, chiamato ad affrescare le pareti rimaste incompiute con ancora quell’”errore” dinnanzi, decise di creare un’intercapedine su cui dipingere il suo affresco lasciando nascosta dietro l’opera incompiuta del grande maestro.
Addirittura ad alimentare questo mistero, in una piccola bandierina dell’affresco vasariano, le parole “Cerca Trova”, visibile solo ad occhi attenti, hanno alimentato studi e ricerche al fine di far rinvenire alla luce la grande opera di Leonardo segnata da quell’”errore”.
A nutrire questa enigmatica storia, sono state create decine di storie e anche il romanziere “davinciano” per eccellenza, Dan Brown, nel suo Inferno si serve del “Cerca Trova” per attivare uno dei suoi criptici romanzi.
Nuovi studi e nuove ricerche hanno però svelato il giallo che si cela dietro alla Battaglia di Leonardo. Infatti un gruppo di studiosi dopo anni di analisi hanno stabilito che
“… è inutile cercare l’affresco. Leonardo non ha mai dipinto la Battaglia di Anghiari”.
Una delle ricerche che ha appassionato generazioni di storici dell’arte e non solo, finisce così. Mistero svelato.
Diciamoci la verità. Anche se questo mistero è svelato, spero di avervi fatto immergere in questa fantastica storia tra arte e cultura, ieri e oggi, affinché la fiamma della vostra curiosità resti sempre accesa.
E PilCool continuerà ad alimentarla.
Alla prossima puntata.
Written by: Gianluca Lombardi
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