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Cultura

PilCool: Due attori mattatori per un “unico” Otello

today17 Luglio 2021

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Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “Che cosa sono le nuvole” – Domenico Modugno

Ritorno al Teatro in grande stile per una nuova PilCool fresca d’estate. Oggi parliamo dell‘Otello, una delle più grandi opere di William Shakespeare.attori

I più staranno di già storcendo il naso per l’ennesima storia sul Moro di Venezia e sulla sua ardente gelosia. Niente di tutto questo vi racconterò oggi, ma solo una breve chicca su una grande edizione datata 1956-57 che aveva un qualcosa di “unico” e straordinario.

Vi porto alla scoperta di quello che viene ricordato come l’”Otello di Gassman e Randone”.

Una delle interpretazioni più straordinarie dell’opera shakespeariana, fedelissima al testo, secondo la suggestiva traduzione di Salvatore Quasimodo, che anche gli inglesi invidiarono.

Una edizione diventata un simbolo.

La domanda sorge spontanea. Cosa aveva di tanto particolare questo Otello?

In primis già avere Gassman e Randone sullo stesso palcoscenico insieme poteva essere un non so che di strabiliante.

attori

Due attori, interpreti straordinari e personalità del mondo dello spettacolo dal vivo, grandi mattatori e sublimi artisti insieme nella stessa rappresentazione.

Ma tra i due, allora, chi ha ricoperto l’ambito ruolo del Moro di Venezia?

Ed ecco spuntare la nostra PilCool. Alla domanda rispondiamo… tutti e due.

Una delle operazioni più sensazionali vedeva entrambe ricoprire il ruolo di Otello e dell’antagonista Jago.

In molti starete pensando a come sia possibile. E poi, come può essere che uno spettacolo possa avere un protagonista in una replica ed un altro nell’altra? Come si farà con costumi, trucco, interpretazioni? E soprattutto la domanda più grande: chi avrà il privilegio di debuttare nell’ambito ruolo di Otello?

attoriDurante il periodo di preparazione molti e molti provarono a risolvere il dilemma dando risposte varie. In molti già guardavano non di buon occhio una operazione che poteva avere una forte risonanza mediatica e nulla più.

Infatti avere due attori mattatori come Gassman e Randone, avrebbe potuto creare più di un problema nella gestione dei ruoli, dei personaggi e di tutta l’armonia dell’opera.

E allora come andò a finire?

Due artisti con la A maiuscola che lavorano, collaborano e si aiutano studiando in maniera concorde e matura nel clima partecipativo più cordiale al fine di creare un prodotto magnifico non possono che creare una gran cosa. E questo fu proprio quello che successe.

La competizione e l’invidia dei personaggi shakespeariani che potevano portare i due grandi artisti a scontrarsi, fu esattamente quello che non si vide mai. Il piacere di misurarsi con i più grandi personaggi del teatro mondiale, ha fatto sì che ognuno migliorasse l’altro e lavorasse in un clima di collaborazione.

I due attori diventarono due ingranaggi dello stesso “unico” motore che generava arte pura e che soprattutto diede alla luce uno degli spettacoli più gloriosi della storia.

Ancora oggi, le due interpretazioni, l’una con Gassman-Otello e Randone-Jago e l’altra con l’inversione dei ruoli, sono due cimeli della Rai e tutt’ora possono essere visionati sui canali social.

Seppur con eguali costumi, scenografie e un disegno registico che andava ad armonizzare lo spettacolo in maniera univoca, i due mattatori facevano proprio il loro personaggio soprattutto nell’essere.

Ed è per questo motivo che non rispondiamo alla domanda su chi avesse debuttato.

Ogni sera questi due mattatori offrivano sempre una interpretazione unica e irripetibile, una stella che tutt’ora brilla nel firmamento della storia dello spettacolo di tutti i tempi. Un esempio di come dovrebbe fare qualsiasi artista, che mette da parte il narcisismo e dona una perla d’arte a chi si emoziona dinnanzi alla sua interpretazione. 

Written by: Gianluca Lombardi

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