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PilCool: soundtrack da ascoltare durante la lettura: “L’Istrione” – Massimo Ranieri .
Quale sarebbe una grande occasione da raccontare qui a PilCool? Ma due star che lavorano ad un progetto insieme, ovviamente!
Immaginate David Bowie e Amadeus Mozart che pubblicano insieme un disco. O Michelangelo e Pablo Picasso che progettano di dipingere l’opera più straordinaria del mondo. Sarebbe fantastico.
Spesso si sa, le star hanno vite incredibili e frenetiche che possono far sfiorare le loro carriere artistiche come rette parallele senza però farle mai toccare.
Proprio come è successo a Eduardo De Filippo e Raffaele Viviani.
Magnifici attori, sublimi registi e straordinari drammaturghi del 900′ italiano. Unica fine differenza: Eduardo napoletano e Rafele stabiese.
Ebbene si, sarebbe stata una occasione speciale per il pubblico, per il teatro, ma soprattutto per loro stessi.
Perchè voglio raccontarlo qui a PilCool? Perchè utilizzo questo fastidiosissimo condizionale?
Semplice. La storia disse: “Questa occasione non s’adda fare”!
E’ ora dunque di prendervi per mano e portarvi alla scoperta di queste due occasioni “non colte”. Una per parte. E senza colpa alcuna.
Scoperta grazie ad uno studio recente, questa PilCool riguarda la prima commedia di Eduardo De Filippo, Farmacia di turno. Un giovanissimo Eduardo per il debutto della sua opera sogna di collaborare con la compagnia di quello che, dopo la sua morte, definì Amico e Maestro, Raffaele Viviani.
A riprova del fatto, esiste un copione originale con gli appunti di Eduardo sul probabile cast, nella quale vengono elencati gli attori da scritturare. Tra tutti spicca il nome del grande attore stabiese, insieme a molti attori della sua compagnia.
Una vera e propria collaborazione a 360°. Ma che noi sappiamo, questa, rimase solo sulla carta. I due artisti proseguirono per le loro strade e le parallele non si incontrarono.
Difatti a cavallo con gli ultimi anni della seconda guerra mondiale, per rendere omaggio a Viviani, Eduardo de Filippo decide di portare in scena nel ruolo del protagonista, la storica commedia del drammaturgo stabiese La Figliata, con la regia di Vittorio Viviani, figlio di Raffaele.
La leggenda narra che lo spettacolo dovesse debuttare a Roma nel 1945 e che le prove, con un Eduardo meticoloso ed attento a creare la migliore interpretazione per omaggiare Viviani, arrivarono freneticamente fino alla prova generale senza però mai andare in scena.
Del “perché” questi due progetti di collaborazione artistica non hanno mai visto la luce non è dato sapere, sicuramente dispiace non averli visti compiuti. Sarebbe stata una gigantesca opportunità di ricerca ed evoluzione culturale, tra due mondi artistici e modi di raccontare l’umanità e la verità della vita nell’arte del Teatro.
Un messaggio universale che possiamo riscoprire nelle loro opere più importanti e nel modo di emozionarci ogni qual volta esse vengono portate in scena da attori fantastici e registi che ne rinfocolano la poetica.
Written by: Gianluca Lombardi
Tempo di lettura 3 minuti
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