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Straordinario romanziere dalle trame avvincenti che ha tenuto incollati ai suoi capolavori milioni di lettori.
Il suo nome è Dan Brown, il veggente del nuovo millennio!
Ma perché lo abbiamo chiamato con questo scherzoso appellativo?
Con la pillola di oggi, noi di PilCool vogliamo portarvi, alla scoperta di una delle opere dello scrittore statunitense, che negli ultimi anni si è rivelata per alcuni tristi aspetti, più reale che mai.
Stiamo parlando di Inferno, sesta creatura thriller di Brown e quarto romanzo della serie con protagonista Robert Langdon.
Una delle storie più affascinanti e coinvolgenti in cui l’immaginario protagonista, professore di storia dell’arte ad Harvard, sarà chiamato ad avventurarsi da Firenze a Venezia, fino in terra turca, a Istanbul.
Alla ricerca di simboli e opere di artisti straordinari mi direte voi?
Questa volta no. Le opere d’arte presenti nella ricerca saranno solo i tasselli per svelare l’enigma di dove è nascosto un virus pandemico.
Forza dei romanzi di Brown è sempre stata l’originalità. Attraverso elementi, opere e simboli dell’arte, crea un intreccio letterario capace di incantare il lettore, quasi fosse uno sciamano. Genera così una tramatura spaventosamente realistica che potrebbe ingannare i più, facendo passare per vero ciò che, invece, è un fantastico elaborato letterario, misto tra realtà e fantasia.
Proprio come successe, tra le altre, ad Angeli e Demoni e Il Codice da Vinci, dove le teorie raccontate nelle opere, hanno portato numerosi studiosi a dover compiere ricerche per disinnescare eventuali possibilità di seguito.
Quasi a pensare che questa volta il veggente Brown avesse davvero visto l’arrivo del pericolo di un virus pandemico all’orizzonte.
Fortuna che, grazie a Langdon e all’OMS, la ricerca del virus ha buon fine. Viene contenuto e la popolazione mondiale è salva.
Tutto questo nel film diretto da Ron Howard con il grande Tom Hanks nei panni del professore di Harvard.
Nel romanzo difatti il nostro “veggente” del nuovo millennio, come scherzosamente chiamiamo in questo articolo, possiamo dire che ha fatto bingo.
Nel romanzo, si parla di un virus letale che viene rilasciato per risolvere il problema della sovrappopolazione mondiale. In realtà si scopre che è un vettore virale che muta il DNA per rendere sterile un terzo della popolazione. Un virus che si propaga in acqua e nell’aria e per cui non esiste cura.
Possibile che Dan Brown avesse previsto tutto?
Ci tengo a precisare che lo scopo di PilCool non è quello di alimentare teorie complottiste, ma solo di stimolare la vostra curiosità.
Come già detto, il grande romanziere unisce realtà a fantasia. Per cui è possibile che alcune fonti circa la possibilità della creazione di virus e varie altre notizie, note nel mondo della ricerca scientifica già da anni, abbiano stimolato Brown ad inserirle nel plot di Inferno.
Sicuramente non voleva far altro che creare un nuovo straordinario romanzo. Ci è riuscito e ha venduto milioni di copie.
Una cosa però non aveva previsto il nostro “veggente”. Quel virus che non aveva cure, fortunatamente oggi sembra raccontare un’altra storia.
Come troviamo nel finale del romanzo, la cooperazione sanitaria mondiale e il progresso farmaceutico sembrano essere riusciti a trovare cure e vaccini per sconfiggere il virus.
La realtà sarà la “veggente” del sequel del suo romanzo? Chi può dirlo. Aspettiamo con ansia il suo prossimo capolavoro, sperando che non preveda più nulla di sconvolgente.
Written by: Gianluca Lombardi
Tempo di lettura 3 minuti
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