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Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “Sono solo parole” – Noemi
Ci siamo lasciati con una figura di alto profilo la scorsa settimana, Monsieur Silhouette. Oggi proseguiamo coi deonomastici, ma prima ringrazio i lettori dei suggerimenti. Specie per quelli riguardo qualcosa che mi tormentava: non trovavo deonomastici di donne, esclusi quelli mitologici: afrodisiaco, giunonica.
Oggi scopriremo molte persone fra cui alcune donne: iniziamo per un attimo secoli prima di Silhouette, poi ripartiamo con ordine.
È il 1347: Giovanna D’Angiò, regina di Sicilia, fugge tornando in Provenza, sua terra d’origine. Lì in suo onore degli artigiani realizzano la “Dama Jeanne“, Dama Giovanna, una grossa bottiglia con i manici, poi italianizzata in “damigiana”.
Dunque… chi c’era dopo Silhouette?
L’uccisione di un imputato da parte della folla, senza processo, non c’entra con le linci ed è avvenuta spesso nella storia. Linciaggio ci ricorda però del giudice Lynch: nella guerra d’indipendenza americana, 1776-1783, fu il primo a permettere legalmente questa assurdità nella sua contea!
Torniamo in Francia, 1788: il Marchese De Sade termina il suo primo manoscritto, Justine. Da qui la carriera di scrittore libertino, patito dell’infliggere sofferenza all’altro traendone piacere sessuale, ossessione che prenderà il suo nome.
La Francia offre moltissime persone che nel bene o nel male hanno lasciato il segno, ma il medico Joseph Guillotin è difficile da collocare. Avendo inventato nel 1792 la famosa macchina, c’è chi lo trova piuttosto macabro e chi, più ottimista, osserva che il suo sistema era il più rapido e indolore dell’epoca.
Londra, 1838: diventa regina la diciottenne Vittoria che, fino al 1901, regnerà nel secondo regno più duraturo della storia britannica, superata solo dall’attuale regina. Vittoria incarnò talmente bene lo spirito del suo tempo, da diventare icona e modello morale per la crescente borghesia media ossessionata da una rigida purezza e attenzione ai valori tradizionali. Il suo nome “tinge” tutta la sua epoca: vittoriane sono dette infatti poesia, letteratura, drammaturgia, moda, architettura e tutte le arti di quel tempo.
Si torna in Francia: nel 1857 il visconte Ponson du Terrail pubblica il primo romanzo del ciclo di Rocambole, eroe avventuriero da lui inventato. Questo ladro gentiluomo, base della moderna narrativa d’avventura, appassionerà i lettori francesi per anni in svariati libri.
Sempre ad un francese dobbiamo il famoso processo di conservazione del latte (e molto altro) che nulla ha a che fare coi pastori. Il fondatore della microbiologia, Louis Pasteur, è uno degli uomini a cui la scienza medica deve di più. Pioniere nello studio dei microrganismi, nel 1862 scoprì il processo, fondamentale per l’industria alimentare, che prese il suo nome.
Andiamo ora a Stoccarda. Qui, nel 1870, esce Venere in pelliccia, romanzo erotico dello scrittore galiziano (oggi diremmo ucraino) Leopold Von Sacher-Masoch. Parzialmente autobiografico, diventa un successo “rendendo pop” un tema delicato: ricercare il piacere sessuale subendo umiliazioni o dolore fisico. Sedici anni dopo, la psichiatria ripensa all’autore per battezzare la patologia sessuale di chi non può fare a meno di venire maltrattato a letto. Il suo nome verrà inoltre unito a quello del Marchese de Sade, creando il concetto di sadomasochismo.
Ora l’uomo “nella Storia suo malgrado” per eccellenza: siamo in Irlanda, l’inglese Charles Boycott gestisce i vasti possedimenti di Lord Erne, un nobile inglese, attuando una durissima politica di affitti, crediti ed imposte. Vuole spremere gli irlandesi… ma c’è una svolta: nel 1880 i braccianti smettono di lavorare per Boycott e nei terreni del Lord. Boycott era così malvoluto che pure sarti, barbieri e negozianti smettono di servirlo, nessuno lo saluta. L’isolamento è talmente duro che Boycott stesso, esasperato, scrive al Times denunciando “l’ingiustizia”!
Ma i terreni vanno in malora, Boycott viene licenziato e lascia l’Irlanda. Il boicottaggio dimostra l’importanza del “fare rete”.
URSS, 31/08/1935: un semplice minatore scopre una nuova tecnica di estrazione del carbone ed aumenta la produttività delle miniere di 14 volte, il 1300% in più. Diviene immediatamente Eroe Nazionale, anni dopo gli intitoleranno una città. Stacanovista oggi è chi nel lavoro ottiene risultati eccellenti.
Finalmente arriviamo in Italia, e per un 2 in uno! Il celebre Federico Fellini dirige il primo film nel 1952, avviando la sua carriera ed associando il suo nome ad atmosfere oniriche ed assurde… felliniane! Ma oltre al suo nome per descrivere mondi irreali, Fellini ci dà una seconda parola. Inventata da lui come cognome di un suo personaggio, la usiamo tutti i giorni: paparazzo! Così si chiamava il fotografo de La Dolce Vita!
Sì, ancora Italia e ve lo anticipo: abbiamo conquistato il podio. Il ragionier Ugo Fantozzi, celebre personaggio tragicomico del grandissimo Paolo Villaggio, nel suo ciclo di 10 film dal 1975 al 1999, si è impresso nell’immaginario di tutti! Il termine è ormai nei dizionari, ma chiunque sapeva già riconoscere una situazione fantozziana.
Chiudiamo in Italia con un’artista amatissima e scomparsa da poco: Raffaelle Carrà! La showgirl lascia un’eredità artistica immensa ma anche un “neologismo deonomastico”. Se pensi “ma si chiamava Carrà, non Carramba” ti fermo subito: vero, ma il programma Carramba che Sorpresa, del 1995, viene dal suo nome d’arte! Carrà + “Ay caramba!“, espressione spagnola di sorpresa!
Oggi erano tanti nomi, ma più recenti e conosciuti forse, infatti mi hanno sorpreso solo damigiana e Rocambole, tu li conoscevi tutti? E ti vengono in mente altri deonomastici femminili? Se sì fammelo sapere, spero comunque di averti tolto qualche curiosità!
Written by: Emiliano Venanzini
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