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Musica

Percorsi musicali: sul sedile di un taxi

today11 Maggio 2023

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Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “TAXI DRIVER” – Rkomi

Tutto può ispirare un’artista, anche la cosa più improbabile… persino un viaggio in taxi. Queste canzoni esplorano l’animo di una persona seduta sul sedile posteriore della macchina che guarda scorrere il mondo dal suo finestrino.

taxi
Ph. Credits @Michael Gaida su Pixabay

E’ proprio quando una metafora nasce da una piccola cosa, apparentemente insignificante, che si connota il ruolo di un vero e proprio artista. Soprattutto quando capiamo cosa ci sta dicendo in quel momento. Ecco 5 canzoni in cui è il taxi la metafora perfetta o semplicemente il luogo in cui si sviscera un particolare stato d’animo.

Red Lights Indicates Doors are Secured – Arctic Monkeys

Direttamente dall’album di debutto Whatever People Say I Am, That’s What I’m Not del talentuoso gruppo rock degli Arctic Monkeys, è presente questa piccola perla. Decisamente non sobria e accentuata dal ritmo punk. Il gruppo descrive la nightlife e in particolare il momento in cui, dopo esser usciti da un club ubriachi, sono intenti a prendere un taxi. Solo che loro sono 6 persone e il cab ne prevede un massimo di 5. Ovviamente i ragazzi non vogliono prenderne un secondo proprio per evitare di pagare di più. Dopo esser saliti tutti danno indicazioni all’autista: “Via Hillsborough please”. Alla fine del brano viene citato il titolo che fa allusione al sistema di sicurezza nell’auto per chiudere gli sportelli. Pensano così di fare qualcosa di spericolato: saltare dal taxi per non pagare.

“Drunken plots hatched to jump it/Ask around, “Are you sure?”/Went for it but the red light was showing/And red light indicates doors are secured”

“Complotti da ubriachi per saltare giù/Chiedere in giro “Sei sicuro?”/Quasi per farlo ma le luci rosse erano accese/E le luci rosse indicano che le porte sono bloccate”

Taxi cab – Twenty One Pilots

Anche il gruppo statunitense divenuto famoso col brano Stressed Out contribuisce alla rubrica. Il singolo di cui vi parlo appartiene al loro primo, omonimo progetto musicale, uscito nel 2009. Un inno alla fede dettato da pianoforte e batteria. Tyler si sente imponente senza Dio per cui si affida a Lui per la speranza e il taxi – che rappresenta Gesù – potrebbe essere una metafora della salvezza.

And the driver inside it contrived a new route to save the past/And checked his watch and grabbed a cab, a beautifully plain taxi cab”/“e l’autista all’interno escogitò una nuova strada per salvare il passato/e controllò il suo orologio e prese un taxi”

L’autista può essere Dio che pianifica la sua via, o una direzione di vita, per salvare Tayler -il cantante- dai suoi peccati pregressi.

TAXI DRIVER – Rkomi

Un dialogo tra il rap è l’omonimo lungometraggio di Scorsese. Rkomi carica sul suo taxi uomini e donne che incontra sulla strada, anime inquiete come lui riferendosi agli artisti collaboratori delle altre tracce dell’album, ma anche ai fan che si uniscono ai suoi dialoghi. Il primo verso è il monologo iniziale di Travis Bickle del film. Mentre nel verso:

“Dodici ore in auto, le altre sul diario”.

si riferisce sempre al protagonista interpretato da Robert De Niro che per calarsi nel ruolo trascorse realmente un periodo come tassista a Manhattan, lavorando fino a dodici ore al giorno. Non essendo all’epoca un attore troppo conosciuto, riuscì a lavorare passando inosservato agli occhi del pubblico. Il resto del tempo, invece, lo trascorreva nel suo studio in cui sfogava il suo malessere in un diario.

Taxi – Angèle

In questo brano, la cantante belga Angèle, esponente della nuova scena musicale francofona, racconta della disputa –no sense– avuta con un’uomo in un taxi.

“Ce soir dans un taxi, par une dispute sans queue, ni tête””Questa sera in un taxi, da una discussione senza coda, nè testa”.

La sua voce morbida accompagnata dal suono del pianoforte esprime sofferenza e la mancanza di una persona che ha fatto la differenza nella sua vita. Racconta, infatti, che in quel taxi le ha fatto perdere la testa e se lo vedesse soffrire, vorrebbe solo guarire il suo dolore.

Varie sfumature di chi ha vissuto il taxi in maniera differente. D’altronde è spesso il luogo della solitudine e di mille pensieri, in cui la vulnerabilità dell’uomo va a galla. Appuntamento al prossimo articoloo dove scopriremo un altro luogo e un altro percorso.

Scritto da Christian Inbrunnone

Written by: Redazione

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