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Musica

Percorsi musicali: seduti in riva al fiume

today15 Maggio 2023

Background
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Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “River Lea” – Adele

Prosegue il nostro viaggio attraverso i luoghi cantati nelle canzoni. In questa nuova puntata, vi presenterò 5 brani in cui il fiume diventa il luogo di ispirazione.

fiume
Ph. Credits @Franz26 su Pixabay

Ogni brano, infatti, ha un luogo da cui parte la metafora. I fiumi sono i posti dove nasce, cresce e muore la poesia e dove artisti hanno gettato i loro ricordi. Ecco alcuni dischi in cui l’acqua scorre nelle vene degli artisti corrompendo le loro emozioni e i loro sentimenti. E rendendoli profondamente nostalgici, melanconici o timidamente innamorati.

River Lea – Adele

Estratto dall’album 25, Adele racconta del fiume Lea, un affluente del Tamigi che scorre vicino casa sua. E gli dona un senso metaforico. Infatti lo vede come un luogo magico che altera il suo umore. Quel “something in the water/qualcosa nell’acqua” è l’amore che l’ha contaminata riferendosi alla sua vecchia storia con un uomo, finita male… Nel testo Adele afferma che le è difficile tornarci, non tanto fisicamente, ma in termini emotivi, maledicendo quel fiume:

“So I blame it on the River Lea/Così do la colpa al fiume Lea”.

La canzone di Marinella – Fabrizio De Andrè

Qualcun altro parla di un fiume in merito ad una storia d’amore fittizia che nasconde la vera tragedia. Nel sesto singolo a 45 giri Valzer per un amore/La canzone di Marinella pubblicato nel 1964, Fabrizio De Andrè si ispira ad un fratto di cronaca nera che, probabilmente, riguarda Maria Bocuzzi, in arte Mary Pirinpò.

Era una giovane attrice poi finita in giri di prostituzione e infine trovata morta nel fiume Olona, a Milano. De Andrè le restituisce, però, un’altra vita “romanticizzando” la sua morte. La canzone ha un testo semplice, ma ha toni solenni e lievi, quasi ad accarezzare e restituire la dolcezza a Marinella, uccidendola in termini d’amore.

“Furono baci e furono sorrisi/Poi furono soltando fiordalisi/che videro con gli occhi delle stelle/fremere al vento e ai baci la tua pelle”

The River – Bruce Springsteen

Ancora una volta, il fiume rappresenta la nostalgia degli artisti. Nell’acqua si scorre come la vita e tutto cambia. Una sorta di Panta Rei in continuo movimento. Non solo, in questo caso Bruce Springsteen ci vede anche i sogni adolescenziali poi infranti con l’età adulta e quindi un doversi riadattare alla realtà dei fatti.

Questi ricordi lo tormenteranno, ma non può più tornare indietro e il fiume, di cui parla, è ormai asciutto. Nel brano racconta della storia d’amore adolescenziale con Mary il cui nome assume una valenza religiosa in quanto rappresenta l’innocenza corrotta nei piani degli uomini. Nella prima live Bruce affermerà che la canzone è stata scritta per sua sorella e suo marito. Un inno alla gioventù, ai sogni, alla spensieratezza…e alla nostalgia a ritmi folk rock.

“That night we went down to the river/And into the river we’d dive/Oh, down to the river we did ride””Quella notte andammo giù al fiume/E nel fiume ci tuffammo/Oh, corremmo giù al fiume”.

Seduto in riva al fosso – Ligabue

Luciano Ligabue ci regala quest’altra perla inserita nell’album Buon Compleanno Elvis pubblicato nel 1995. Ritmi pop rock in una metafora che indica la voglia di vivere come piace a lui, seguendo i propri schemi e le proprie regole. Senza alcuna necessità di omologarsi o essere etichettato dalla società a lui contemporanea. Seduto in riva al fosso lontano dagli stereotipi, da quella giostra che non si ferma, di cui ha il biglietto ma preferisce non salirvi. Per poi riferirisi a qualcuno, che probabilmente condividerà il suo stesso status menti.

“Se sotto il cielo c’è qualcosa di speciale passerà di qui, prima o poi…”.

Sul fiume – Max Gazzè

Nel suo album Maximilian uscito nel 2015, Max Gazzè canta il romanticismo e la passione in dolce stil novo, alla maniera dantesca. Con un atmosfera naturalistica, pulita e limpida su sfondo estivo, l’amore asciuga le lacrime e il dolore viene trasportato via dal fiume. Questo piccolo ambiente costruito solo per due persone lontane da quel mondo in cui abusano della tristezza.

“Quando guardi le cose/Mi sorprende la luce/Che ti illumina il viso/Se ti sporgi sul fiume/Vedi il fiume passare per ore/Come passa il dolore”.

Ormai lo stiamo imparando tutti, che sia sotto casa o dall’altra parte del mondo, viaggiando con la mente o prendendo un aereo è possibile raggiungere posti dove incontrare nuove versioni di noi stessi. E, per continuare a viaggiare con noi attraverso la musica, vi aspettiamo lunedi sul blog con un nuovo articolo di Percorsi Musicali.

Scritto da Christian Inbrunnone

Written by: Redazione

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