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Cultura

Talking Food: Pasta e Pizza Tour

today31 Gennaio 2021

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Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “A pizza” – Aurelio Fierro

Paese che vai, pietanze che trovi. L’intero mondo riconosce il livello della nostra cucina. Le città di tutto il mondo sono piene di ristoranti italiani. Ma siamo veramente sicuri che il cibo italiano che possiamo trovare a Berlino o a Londra, o a Bruxelles sia veramente cucina italiana?

Noi di Voicebookradio.com vogliamo scoprirlo andando a cena con due studentesse straniere, Anna e Flo. Analizziamo i due piatti che ci hanno resi famosi ovunque Pasta e Pizza.

Partiamo dalla pizza. Siete in Italia da qualche mese ormai, ci sono differenze?

F: Eccome se ce ne sono! Non si somigliano minimamente a parte la forma. E’ vero che alcune pizze sono più buone di altre, ma rispetto a quelle italiane ci sono molte differenze. A partire dall’impasto e dalla consistenza.

A: Ma soprattutto i condimenti. Ecco, infatti io credo che in questo voi italiani siate un po’ limitati. Vi fermate a quei 8-10 tipi comuni, non osate di più. Ad esempio, io adoro la Pizza con l’ananas e prosciutto cotto, e non riesco a trovarla da nessuna parte! Un po’ mi manca.

Il pomodoro della mia Diavola comincia a diventare un po’ pallido. Non demordo.

Quindi, in giro per il mondo possiamo trovare tipi di pizza che qui non ci sono. Ad esempio?

A: (prendendo il menù di una pizzeria che di italiano ha solo l’insegna, scritta con errori grammaticali, per giunta) – Per esempio, una delle più diffuse è la Pizza Alfredo. Fatta con vari tipi di formaggio e pollo. C’è anche la variante dove si mettono i Wurstel nel cornicione. A proposito di formaggio C’è anche la Pizza 10 formaggi.

Pasta e Pizza
Pizza Alfredo

F: Ah, la conosco, c’è anche da noi! Fatta con la Bryndza! Un formaggio di pecora.

Mai sentito.

F: Il punto è questo. Non date per scontato che i prodotti italiani, quelli veri siano così a portata di mano. A volte sono anche parecchio costosi. Perciò i pizzaioli si arrangiano e inventano nuove pizze in base ai prodotti che si possono trovare più comunemente e che comunque accontentino il cliente.

A: I nomi di fantasia italiana servono certamente a creare appeal. Difficilmente si trova la pizza Capricciosa, o una Ortolana. Non è una finta pizza, semplicemente qualcosa di completamente diverso. A noi piace, ma capisco che chi non è abituato… questo discorso vale per pasta e pizza.

Ci si fa l’abitudine? Che mi dite della pasta?

F: Questo è un discorso completamente diverso. Fuori dall’Italia non la sanno proprio fare. E una volta provata quella vera, non si torna più indietro. Ma non sempre è così. Ad alcuni piace proprio la pasta “a modo nostro”.

A: Hai presente gli stereotipi della Pasta col Ketchup? Sono veri. Ed è vero che si mette l’olio nell’acqua che bolle e si mangia come contorno, anche con la carne vicino. Ma è anche una questione di cottura, io ho dovuto imparare a mangiarla aldente, sono sempre stata abituata alla lunga cottura.

F: Anche perché nei supermercati si trova anche Pasta diversa, sempre “garantita” da nomi italiani. Per esempio, ci sono spaghetti pronti con tre minuti di cottura.  Ma che si faccia a casa o che si vada al ristorante è più o meno la stessa cosa. Siamo abituati così. Ma la situazione nei ristoranti sta cambiando a poco a poco.

Sogno. Cammino per le vie di una bella città europea in primavera. L’aria frizzante, le luci che via via si accendono. L’appetito si risveglia. Guardo negli occhi l’uomo con i baffoni e il cappello da chef , nell’insegna. Mi sorride mi fa “Ok” con una mano. Sorrido anch’io con tenerezza. Ma ho una certezza. Non entrerò. Al di là dei gusti, Pasta e Pizza li trovo sempre a casa mia. Andrò a mangiare un bel piatto tipico. Anche mangiare è viaggiare.

Written by: Andrea Famà

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