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Cultura

Parole da cantare: viva lo stupore!

today30 Marzo 2023

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Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “Se telefonando” – Mina

“Lo stupore della notte spalancata sul mar, ci sorprese che eravamo sconosciuti io e te. Poi nel buio le tue mani, d’improvviso sulle mie,è cresciuto troppo in fretta questo nostro amor…”

– E poi c’è chi dice che non si può correre ascoltando Mina – lo dite con l’affanno per i cinque kilometri appena fatti, continuando a canticchiare sottovoce Se telefonando.

stuporePoi vi fermate e appoggiate le mani sulle ginocchia, caspita se è stata dura. Il Gianicolo alle sette del mattino è un quadro, anche per chi lo conosce dai tempi dello spettacolo di burattini della domenica. Appoggiate le mani sul muretto e con lo sguardo rivolto alla città eterna, sempre ansimando e tossedo, dite: “È lo stupore della città eterna!”.

E poi…?

stuporeQualcuno improvvisamente vi allontana dal muretto e vi urla un “No!” che perfora il vostro timpano destro. Il giovane runner vi mette giù, nemmeno fosse Bruce Lee e comincia a praticarvi un massaggio cardiaco. Forse dovevate dar retta a vostra moglie e restarvene a letto, altro che alzarsi alle cinque per andare a correre dopo un anno di divano. Ma poi, col poco fiato che vi resta, cercate di spiegare al vostro giovane salvatore che avete detto “stupore” e non “malore” e che stupore significa un’altra cosa.

Stupore sostantivo maschile che deriva, come spesso accade, dal latino stupor -oris, derivato a sua volta dal verbo stupēre «stupire». Vari e differenti i significati. “Meraviglia o sorpresa”, come nella canzone di Mina. Oppure, come si usava anticamente, una certa durezza di comprendonio, uno scarso sviluppo della mente, come quello del vostro soccorritore. Nel linguaggio medico odierno indica infine una depressione dei sensi del paziente che rimane tuttavia sveglio, oppure la momentanea incapacità di uno o più muscoli di contrarsi.

E quindi?

– Quindi, per dirla alla Giambattista Vico, “fermati bestione tutto stupore e ferocia”, non sto avendo un infarto! – lo dite riuscendo ad allontanare finalmente l’energumeno e ad alzarvi.

Lui vi guarda, senza parlare e abbassando gli occhi. Allora un leggero senso di colpa si impossessa di voi, in fondo vi stava quasi ammazzando, però lo faceva per salvarvi la vita. L’intenzione era di tutto rispetto.

Risuonano le campane per tutto il Gianicolo, la città si sta svegliando e forse, solo per questa volta, potete condividere il vostro solitario caffè con il tipo che vi sta accanto. Almeno, se dovesse servirvi in futuro, sapete che conosce i rudimenti del primo soccorso.

Scritto da Mariaelena Prinzi

Written by: Redazione

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