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Letteratura

Parole da cantare: sul Lungotevere “ruffiano”

today2 Marzo 2023

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Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “Sul lungotevere ruffiano” – Gigi Proietti

Sul lungotevere ruffiano quand’è sera, anche nel traffico la gente s’innamora.

Io ti parlavo inutilmente tu non capivi niente con tutti quei clacson… e fu così che dolcemente, in mezzo a tanta gente ti baciai più forte che si può.

Sul Lungotevere ruffiano quand’è sera con quel semaforo che cambia ogni mezz’ora li vedi tutti avvelenati, ma non gli innamorati. Loro c’hanno sempre un po’ da fa. E fu così che io ti chiesi -rumore di clacson- con un sorriso tu mi rispondesti sì.

lungotevere
Ph. Credits Valentina Proietto Scipioni

Ti vorrei dire…

E questo Lungotevere è proprio ruffiano, con i suoi clacson e il semaforo che non diventa mai verde e gli automobilisti imbestialiti. Fortuna che ci sono gli innamorati, come cantava Gigi.
Lo dite al vostro compagno, accelerando il passo e alzando il bavero del cappotto, perché quando soffia il vento sul Lungotevere si sente. Se lui improvvisamente si ferma e vi guarda con gli occhi sbarrati, dicendo che no, non potete parlare così del Lungotevere che è uno di famiglia, un amico, un monumento di Roma. Non inalberatevi: probabilmente non sa cosa significhi la parola ruffiano.
E allora, continuate a camminare e, prendendolo sottobraccio, spiegateglielo dolcemente.

C’entrano sempre gli antichi romani

La parola deriva probabilmente dal latino rufianus “dai capelli rossi”, quindi in origine potrebbe essere stato usato come soprannome. Nell’antica Roma indicava probabilmente colui che adescava i clienti delle prostitute vantando le loro bellezze tra cui i famigerati capelli rossi. Se il vostro interlocutore si ferma e vi guarda perplesso, alzate la voce, in fondo siete sempre sul Lungotrevere nell’ora di punta con i clacson impegnati in una sinfonia dodecafonica.
Col passare del tempo il termine è stato utilizzato per indicare chi per danaro o per puro interesse personale, ha agevolato gli altrui amori.

lungotevere
Ph. Credits Valentina Proietto Scipioni

Sinonimi strani?

– Come mezzano, lenone…?
Se il vostro interlocutore si gira e si mette a fissare lo scorrere del fiume, stringendosi nella giacca, forse i sinonimi che avete usato non sono stati chiarificatori.
Fate un respiro profondo e ditegli che già in Boccaccio si trova questa parola usata nell’accezione che avete appena spiegato. E poi, visto che siete una personcina puntigliosa, aggiungete che si definisce ruffiano anche chi cerca di conquistare il favore degli altri attraverso l’adulazione o con un atteggiamento falsamente sottomesso.

-Capito ora tesoro?
Risolta la questione linguistica, continuate a passeggiare senza pensare che è tardi e che dovete precipitarvi a casa. E ogni tanto alzate la testa, perché la luna che sorge su Lungotevere è sorniona.

Scritto da Mariaelena Prinzi

 

 

 

Written by: Redazione

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