Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “Ma direction” – Sexion d’Assaut
Dopo aver girato per Carcassonne, Kevalin ha deciso di ignorare le altre destinazioni a cui aveva pensato di andare e di farsi un giro in Provenza, fermandosi in località casuali.
In pratica? Ha preso l’autostrada e ha deciso di uscire e visitare ciò che era più di ispirazione.
Abbaye de Fontfroid
Kev ci si imbatte per caso e non è un modo di dire. L’Abbazia di Fontefredda è nascosta tra i vitigni francesi e, per arrivarci, bisogna fare una bella passeggiata in macchina nel nulla della Provenza….e il fatto di essersi perso aiuta molto. Da fuori fa molta meno impressione di come è all’interno.
Kevalin passeggia per le sale di mattoni in pietra e pensa come dovevano essere fredde d’inverno, visto che c’erano solamente due locali riscaldati… Passando per sale enormi e spoglie, che Kev non riesce ad immaginare popolate da decine di persone, ad angoli fantastici e maestosi. Come l’enorme chiesa con l’entrata romana e vetrate colorate; o il roseto con annesso giardino a terrazzamento; o come il chiostro luminoso.

Aix-en-Provence
Ha un nome impronunciabile, tanto che non ho, onestamente, capito dove si trovava Kev finché non mi ha mandato la foto del cartello stradale. È una cittadina, della Provenza sempre, in salita -terribilmente in salita, a quanto mi è stato riferito– dal cuore non turistico. Il clima –oltre che ad essere caldo– è tranquillo, segno che è abitata principalmente da francesi e studenti, ed i palazzi non sono appariscenti. Kev vaga per le vie, facendosi circondare dall’aria di paese che permea il luogo.

E così, un po’ perdendosi –oggi è tutto all’insegna del “perdere ogni minimo senso dell’orientamento”-, si ritrova davanti ad una chiesa. Il suo stile è il classico gotico francese, ma la cosa che la rende veramente interessante è che, leggermente più in basso, oltre la navata destra, c’è una sala circolare colonnata, un battistero, che risale a molto prima della costruzione dell’edificio.
Onestamente vorrei che ci fosse un altro sottotitolo, in cui potervi raccontare ancora dei viaggi di Kevalin, ma da Aix-en-Provence mi ha mandato un messaggio, che parafrasato diceva:
“Hey! Lo so che dovrei tornare in Italia a breve e che il mio viaggio è finito. Ma…credo che continuerò a girovagare un altro po’. Ti avviso quando torno in Italia e non ti preoccupare, è probabile che sparisca.”
Che belli, gli amici, eh?
In ogni caso, quando si deciderà di comunicare segni vitali -dalla Provenza o da altre parti- e mi racconterà qualcosa, ve lo farò sapere.
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