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Una celebrazione dell’universo femminile. Lo spettacolo LALTRA ha debuttato il 3 marzo al Centro Culturale Artemia inaugurando la settima edizione della Rassegna Il Siprario delle Donne. La manifestazione si svolgerà fino al 31 marzo 2023 articolandosi in un percorso dove teatro e arti figurative si uniscono. Voicebookradio.com era presente in area stampa.
Dal 3 al 31 marzo 2023, al Centro Culturale Artemia di Roma, si svolge la Rassegna Il Sipario delle Donne, giunta alla sua settima edizione. L’evento è stato organizzato da Artemia con l’intento di promuovere forme espressive e creative, dando vigore all’arte, alla cultura e alla qualità dei progetti da loro sostenuti. L’obiettivo è celebrare l’universo femminile proprio nel mese della Giornata Internazionale della Donna. E avverrà attraverso quattro spettacoli teatrali di generi diversi, una mostra pittorica e una serata aperitivo con concerto live acustico. Nella serata concerto potrete immergervi ancora di più nell’universo delle donne grazie agli interventi comici teatrali delle attrici Gisella Cesari e Silvia Ponzo.
Per tutto il mese, inoltre, potrete ammirare i dipinti della pittrice romana Paola Alviano Glaviano nella sala Lydia Biondi.
Lo spettacolo che ha dato il via alla rassegna è LALTRA scritto da Franca De Angelis, intepretato dall’attrice Anna Cianca e con la regia di Christian Angeli andato in scena dal 3 al 5 marzo. Per ogni weekend del mese avrete il piacere di assistere ad una rappresentazione che vuole raccontare la donna e le sue infinite sfaccettature. Dal 10 al 12 marzo sarà la volta di NumberOne di Giuseppe Grisafi con Francesca La Scala e con la regia di Paolo Orlandelli.
Dal 17 al 19 marzo sarà in scena Seta scritto e diretto da Nino Sileci con Valeria De Angelis e Silvia Ponzo. A chiudere il ciclo di spettacoli della rassegna sarà Savoir-Fair di Sophia Angelozzi e Ilaria Arcangeli. Con Sophia Angelozzi, Ilaria Arcangeli, Francesca Buonfiglio e Damiano Lepri il 24 e 25 marzo.
Il 31 marzo si concluderà questo percorso artistico conDonne sull’orlo di una crisi da pausa – Aperitivo comico/musicale. Si chiuderà con il concerto in chiave acustica con la voce di Emanuela Borozan e le corde di Annalisa Baldi oltre agli interventi delle attrici Gisella Cesari e Silvia Ponzo.
Noi di voicebookradio.com abbiamo avuto il piacere di assistere all’ultima replica dello spettacolo LALTRA, andata in scena domenica 5 marzo.
LALTRA è un monologo tragicomico sulla violenza di genere. La protagonista è Maria Giovanna, una donna dalla vita apparentemente realizzata e felice. Una mattina apprende una notizia che la sconvolge, una donna di nome Maria, della sua stessa età e abitudini, è stata uccisa dal marito. Il monologo interpretato da Anna Cianca riesce a far immergere lo spettatore nel turbinio di emozioni provate da Giovanna. Risultano palpabili la fragilità e la forza di una donna vittima di una vita prestabilita da tutti gli uomini che ne hanno fatto parte.
La scenografia è essenziale con pochi oggetti fortemente simbolici, proiezione dell’immaginario della protagonista, che raccontano la sua giornata e la sua vita intera. La casa, l’automobile, l’ufficio, la mensa aziendale, le poste rappresentano le stazioni del percorso di autoconsapevolezza che lei compie. Maria Giovanna racconta gli episodi della sua vita in modo tragicomico, ma acquisendo sempre più consapevolezza della situazione in cui si trova.
Uno specchiarsi in sé stessa che in principio sarà distratto e superficiale, per poi diventare sempre più attento.
“Maria Giovanna simboleggia la donna vittima di violenza che nutre l’illusione di non essere tale, deformando nella propria memoria ogni angheria subita, convertendola in manifestazioni d’amore o addirittura in una propria colpa – da cui il tono paradossale e spesso tragicamente comico.”
Se anche voi volete prendere parte alla rassegna, potete consultare il sito del Centro Culturale Artemia oppure recarvi presso la loro sede in via Amilcare Cucchini 38.
Abbiamo rivolto delle domande in esclusiva per voicebookradio.com ai tre protagonisti di questo spettacolo. L’autrice, l’attrice protagonista e il regista.
Com’è nata l’idea dello spettacolo L’Altra? Qual è il messaggio dello spettacolo e in che modo la scrittura teatrale può veicolarlo in modo incisivo?
“Questo monologo nasce dal desiderio di raccontare non tanto la violenza che porta al femminicidio, quella davanti alla quale tutto inorridiamo, ma anche i piccoli soprusi, le piccole violenze quotidiane che la donna è abituata a subire in una società ancora patriarcale e a cui non fa più caso. Le ritiene normali; e quando accade questo, di piccola violenza in piccola violenza si può arrivare a subire soprusi più grandi e continuare a passarci sopra. Piccoli soprusi, in quanto donne, penso che li subiamo tutte e che quindi solo un filo ci separi dalle vittime di femminicidio. In questo senso il titolo è diventato Laltra, senza apostrofo, come se fosse uno strano nome, perché le cose non accadono a un’altra ma potrebbero accadere a tutte”.
Com’è stato preparare questo ruolo, da cosa si inizia per addentrarsi in una storia così delicata? Quanto c’è della sua anima nel personaggio?
Qual è la visione da cui è partita la costruzione registica dello spettacolo?
“Ho pensato ad una ballerina costretta a danzare all’infinito per sopravvivere, che non crolla mai, come se il suo moto perpetuo fosse la stessa causa che la tiene in vita e che la rende unica; un giorno però una mosca si posa sulla sua spalla, immobile e la guarda; o meglio, la ballerina si sente improvvisamente osservata dalla mosca; non riesce a scacciarla, quindi inizia ad andare fuori tempo, inciampa su se stessa, finalmente cade a terra, svenuta o forse morta. Questa è la prima immagine che ho avuto di Maria Giovanna e che mi ha guidato per tutte le prove dello spettacolo”.
Qual è stata la scintilla iniziale?
“Appena finito di leggere il testo di Franca De Angelis sono andato a recuperare l’etimologia di vendetta: dal latino vindĭcta ovvero rivendicazione, ma anche liberazione e castigo.
Questa è stata la spinta che ho avuto e che ha trovato in Anna Cianca l’interprete ideale per costruire un personaggio che mentre castiga, libera se stessa e rivendica per sé e per tutte le donne conosciute e sconosciute il diritto di mettere la firma sulla propria vita”.
Scritto da Arianna Abatecola e Giulia Di Giorgio
Written by: Redazione
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