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Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “Devil’s Whisper” – Raury
Credevate che saremmo saliti su nella nostra penisola, dall’ultima volta? Mi spiace -no, non è vero- deludervi, ma oggi ci spostiamo vicino Taranto, a Talsano, in Puglia. In questo piccolo borgo c’è una villa che vi sorge dal 1855, quando nella zona non c’era molto e, come potrete immaginare, ci abitava una Contessa. Ma, per raccontarvi al meglio questa storia, invertirò un po’ l’ordine a cui siete abituati per questi articoli. Stavo iniziando ad annoiarmi seguendo sempre lo stesso schema.
Secondo la leggenda, in un periodo imprecisato, la Villa venne abitata da una Contessa, molto bella e molto nubile, secondo la maggior parte delle versioni; altre dicono che era vedova, ma non è importante ai fini della storia. Fatto sta che viveva in quell’enorme villa tutta da sola con la servitù, tra cui c’era anche un maggiordomo profondamente innamorato di lei.
Una notte la Contessa fu svegliata da alcuni rumori e andò lei stessa a controllare. –Mossa sbagliatissima, come ci insegna qualsiasi film horror-. Era la sua servitù, che stava compiendo un rito satanico in giardino. Alla donna, ovviamente, la cosa non piacque, ma fece ancora meno piacere al suo staff che decise di usarla come vittima sacrificale. –Dopotutto, era lì e li aveva interrotti-. Secondo alcune versioni, tra le persone che partecipavano al rito, era presente anche il caro maggiordomo, ma non importa: perché il giorno dopo si impiccò.
In realtà c’è una terza versione, molto diversa dalle altre: in questa la donna è sposata ed è il Conte a condurre il sacrificio, uccidendo sia lei che il maggiordomo con cui aveva una relazione.
In realtà non importa se il marito era troppo geloso, se il maggiordomo era troppo preso dal rito che compiva o se la contessa non aveva visto abbastanza film horror, perché è possibile rintracciare la storia della villa.
Era inizialmente di proprietà della famiglia, ovviamente nobile, Pignatelli di Belmonte e passò, in un secondo momento, in mano alla famiglia Foresio, in cui rimase fino agli anni ’40. Anche il nome con cui era conosciuta era un altro: Villa Cinque. E di contesse non ci sono riferimenti. Tra gli anni ’40 e ’70 fu abbandonata a sé stessa, sotto la proprietà dell’azienda Nisi, divenne ritrovo di culti satanici, che lasciarono i loro segni. In questo periodo, infatti, nacque la leggenda della Contessa. Oggi rimane in degrado, ma è proprietà della SO.G.E.T., la Società di gestione entrate e tributi di Taranto.
E con queste notizie storiche, il nostro articolo si chiude. Vi aspettavate qualche mistero più inquietante? Quel che conta, alla fine dei giochi e che, se sentite dei rumori, è meglio se vi girate dall’altra parte e tornate a dormire!
Written by: Aurora Vendittelli
Tempo di lettura 3 minuti
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