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Cultura

Ok, respira! Il monastero di Sicignano degli Alburni

today13 Febbraio 2023

Background
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Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “Psycho Killer” – Talking Head

Ho parlato di castelli e di un manicomio, quindi è arrivato il momento di scrivere degli spettri che infestano i luoghi di culto. -Non preoccupatevi: cercherò di contenere le frecciatine.- Ci spostiamo nel Sud Italia, a Sicignano degli Alburni, in provincia di Salerno. Vedete il paese? Bene, perché sulla collina vicina ci sono le rovine, risalenti al 1600, del monastero dei monaci del diavolo. – È abbastanza offensivo, visto che il monaco demoniaco era solo uno, ma vabbeh. Sui nomi io non ci posso vare niente.-

Una leggenda a fasi:

Esistono molte versioni sulla leggenda del monastero, alcune più crude e piene di dettagli, altre molto vaghe. Io cercherò di fare una via di mezzo, per non impressionarvi troppo.

Il Monastero di Sicignano
Il Monastero di Sicignano

1. Il giovane monaco

La leggenda risale al 1700, quando un giovane vagabondo, triste e affamato, di nome Giovanni, durante una notte di tormenta, bussò al portone dei monaci benedettini, chiedendo aiuto e riparo. Ovviamente, come la buona carità cristiana impone, gli abitanti del monastero lo accolsero e lo curarono. Così Gio iniziò a vivere con loro, facendo dei lavoretti e condividendo il loro stile di vita, finché, dopo un anno, non prese i voti. E, a questo punto, la leggenda si divide sulla sua vita monacale: secondo alcune versioni, quello stile di vita non faceva per lui ed era infelice; secondo altre, si stava ambientando bene.

Che fosse a o fosse b, non ci interessa, perché in entrambe le versioni incontrò e si innamorò di una giovane contadina. Ovviamente, il fatto di avere una amante portò un cambiamento nel suo modo di agire e un suo confratello se ne accorse e li denunciò al priore del monastero.

2. Una pessima scelta

Cosa mai poteva succedere a quella coppia? Mah…chi lo sa…

Lei venne torturata per stregoneria e uccisa –vi risparmio i dettagli. Potrei traumatizzarvi.-, Gio venne invece rinchiuso a in una cella buia ed umida, in compagnia dei ragni, dei ratti e delle grida di lei. I monaci credevano che si sarebbe pentito e inaspettatamente si pentì. Di aver preso i voti, sicuramente. Dopo un anno di reclusione e la morte di lei, i monaci, credendo che avesse ottenuto la redenzione, lo fecero uscire dalla cella e lo riammisero nella vita del monastero. -Nonostante avesse l’aspetto di Ezekiel alla fine della terza stagione di A Tutto reality.-

Ma c’era qualcosa che, inspiegabilmente, face pizzicare il senso di ragno dei monaci. Forse era il saio nero che Giovanni aveva iniziato ad indossare; potrebbero essere stati gli sguardi inquietanti che lanciava; forse le parole senza senso che borbottava quando era da solo o il ghigno che aveva sempre sulle labbra; o forse era la zuppa andata un po’ a male. Quale che fosse il motivo, noi non lo sappiamo di certo. Ma ad un certo punto, dei monaci iniziarono a scomparire, il primo fra tutti –guarda un po’ che caso!- quello che aveva denunciato la coppia al priore e vennero tutti ritrovati uccisi malamente.

Il monaco del diavolo del monastero di Sicignano
Foto accuratissima di Gio

La furia di Giovanni, che aveva sicuramente fatto un patto con il diavolo, non si fermò quando tutti i monaci coinvolti nell’omicidio dell’amata morirono. E non lo fece nemmeno quando venne dichiarato priore. Chiunque si avvicinava al monastero, moriva.

3. Ma non si stancò mai?

Spoiler: no.

Non si fermò nemmeno quando, a venir uccisa, fu una giovane nobile appena sposata, che passava di lì per caso. Però questa uccisione fece drizzare le orecchie del signore del terreno, che mandò dei soldati a controllare, raccogliendo la testimonianza dei pochi monaci rimasti. Così Giovanni, con il suo saio nero e il suo sorriso inquietante, venne impiccato, ma nemmeno in quel momento l’aura di terrore abbandonò il monastero. -Giovanni aveva usato un misto proibito di Vinavil e Colla a caldo.-

L’ultimo avvistamento di Giovanni risale al 1989, quando un gruppo di ragazzi decise di andare a infastidire i fantasmi nel cuore della notte. -Una scelta peggiore non si trova nemmeno in un film horror.- Ma, quando arrivarono, non ebbero nemmeno il tempo di entrare che videro la figura di monaco con un saio nero che si avvicinava e -facendo la scelta più raccomandabile– scapparono a gambe levate. Però -c’è sempre un però.- uno dei ragazzi rimase impigliato in un cespuglio e venne raggiunto dal monaco, che gli sussurrò qualcosa all’orecchio in una lingua intraducibile. -Probabilmente un “Adesso vai in paese e racconta a tutti che cosa è successo. Così nessuno viene più a disturbarmi. Corri, coniglietto, corri”- Se volete visitarlo e sopravvivete, raccontatemelo.

Written by: Aurora Vendittelli

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