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Oggi ce ne andiamo ad Aguscello in provincia di Ferrara, dove, in mezzo a terre abbandonate, c’è un complesso di edifici in totale disuso. Come penso possiate immaginare dal titolo, è ciò che resta di un manicomio molto singolare, visto che, come tutte le vecchie storie, è vivo con la tradizione orale e, se cercate sul web, non troverete un sito ufficiale.
Però niente vi vieta di visitarlo -prendendo, per favore, tutte le precauzioni del caso non voglio far del male a qualcuno indirettamente: devo essere presente quando succede. Quindi, visto che stiamo parlando di un edificio pericolante, fate attenzione!- : ci sono riusciti tossici, turisti e ragazzi armati di bomboletta spray, non vedo perché non dovreste riuscirci anche voi.
Il manicomio infantile, in teoria ancora di proprietà della Croce Rossa, –credo che abbiano buttato i dati su quel posto- è composto da tre palazzine: nella prima probabilmente c’erano gli alloggi, ed in una delle altre due c’era una cappella. E quest’ultima notizia non stupisce perché dagli anni ’40, quando venne costruito, è stato in gestione a delle suore per tutti i 30 anni in cui è stato attivo. Anche se “suore” io non le chiamerei, visto che la fossa comune, nella quale non si sa quanti cadaveri sono stati sepolti, -i libri di storia ci informano che erano molto in voga nel periodo della costruzione- annessa al complesso non lasciava dubbi sulle loro virtù cristiane. Il motivo per cui chiuse non si conosce e, ovviamente, le teorie sono milioni, ma quelle su cui si scommette sono due:
Pillola rossa o pillola blu non ha importanza: negli anni ’70 l’edificio venne chiuso ed occultato per negare l’evidenza di ciò che vi veniva fatto. Senza riuscirci granché visto che, facendosi un giretto per le stanze e dintorni si trovano benissimo i resti della terapia con l’elettroshock, lettini, sedie a rotelle, i resti di un rito satanico…cose normali per un manicomio abbandonato, insomma.
Ok, questo sottotitolo è molto dark humor, ma l’altra opzione era “Perché ci sono sempre spettri di bambini?”, però questo posto era un manicomio infantile, quindi non so cosa mi aspettavo.
Tra tutti i bambini del manicomio ce n’era uno dai capelli biondi e la faccina angelica –avete notato che tutti i bambini delle leggende sono descritti come piccoli angioletti? È abbastanza irrealistico, come dettaglio-, che in alcune versioni ha creato semplicemente dei problemi, oppure ha ucciso degli altri pazienti. Venne rinchiuso nel piano più alto del manicomio. Ma ovviamente non venne semplicemente segregato, perché la dannazione è per tutti e anche lui continuò ad essere vittima dei soprusi del personale del manicomio. Finché non ne poté più e si gettò dalla finestra.
E il suo spirito gira ancora e si possono sentire i suoi passi nelle stanze del terzo piano. Molti visitatori affermano di averlo visto giocare tra le macerie ed ogni tanto fa muovere la giostrina che si trova vicino alla cappella. Però il fantasma non è uno solo: si sentono grida e pianti da ogni angolo e, sempre all’ultimo piano, c’è la sagoma nera di un bambino che ha trovato la morte, secondo la leggenda, tramite lapidazione.
Forse, le numerose impronte di manine sui muri, sono i segni di chi vi abita ancora. –E non sto parlando dei tossicodipendenti-.
Written by: Aurora Vendittelli
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