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Il Castello Malgrà –di cui parliamo oggi, come i più arguti di voi avranno intuito– sorge a Rivarolo Cavanese, a pochi chilometri da Torino. –Quindi, sì, oggi riprendiamo a giocare a flipper con lo Stivale.- Deve il suo nome insolito alla rivalità tra due famiglie: –Montecchi e Capuleti– San Martino e Valperga. Infatti la famiglia di campanari –sì, lo so che era pessima. E sì, consegnerò anche stavolta le dimissioni– riuscì a costruire il Castello nel XIV secolo, malgrado l’opposizione dei Valperga.
Da brave famiglie mafiose medievali quali erano i Conti di San Martino e i Conti Valperga, si fecero una guerra spietata nel corso della storia.
Iniziamo il viaggio indietro nel tempo dicendo che si insediarono prima i Valperga, che nel X secolo costruirono una fortezza, Castellazzo. –Chiunque abbia fratelli, sorelle, sotelli o frarelle capirà l’importanza di questa precisazione.- Castello Malgrà venne costruito per volere di Martino di San Martino –i genitori medievali erano su un altro livello di cattiveria-. I Valperga, ovviamente indispettiti perché la loro espansione territoriale era stata bloccata, attaccarono e conquistarono il castello, che tornò ai proprietari solo nel 1349.
Ad un certo punto Castello Malgrà venne occupato da una compagnia di soldati inglesi, guidati da Robin del Pino. Il nuovo occupante prese esempio dall’uso che stavano facendo i Valperga di Castellazzo, trasformando la fortezza in un luogo di torture e orrori. –Piccola nota: nel 1661 Castellazzo passerà alla famiglia de’ Medici. Continuerà ad essere un luogo di tortura per tutta la sua storia, finché non verrà assaltato e distrutto dagli spagnoli. I suoi ruderi sono ancora visibili.– Nel 1382 il Castello era di nuovo in mano ai San Martino, ma la popolazione del territorio non ne poteva più e cercò di ribellarsi, peggiorando la sua situazione.
La pace arrivò nel Settecento, quando Castello Malgrà venne venduto e poi ristrutturato a dimora signorile nell’Ottocento dalla Contessa Francisetti. Nel 1982, infine, gli ultimi proprietari, la famiglia Rabilant, vendette l’edificio al Comune di Rivalto.
Di tutta la storia del Castello Malgrà, vi ricordate Robin del Pino? Proprio lui è uno dei protagonisti della nostra storia del terrore settimanale. Un giorno Robin –persona violenta e senza scrupoli, ricordiamolo- vide una fanciulla passeggiare con il suo promesso sposo. Lei era molto carina e quindi, come ogni persona sana di mente farebbe, Robin la oltraggiò, provocando una reazione nel ragazzo. Ovviamente, il giovane venne ucciso e lei venne rapita e costretta a sposare Robin. –Dovresti scrivere un libro, Rob: come conquistare una donna in tre semplici mosse.-
Il tempo passò e Robin si stancò di lei, invaghendosi di un’altra giovane. Quindi, –come qualsiasi persona sana di mente pt2– fece uccidere la moglie dai suoi uomini, tagliandole la gola. Quella ragazza aveva subito troppo e non accettò la morte di buon grado. Perciò decise di diventare un vero incubo per il suo aguzzino: ogni notte, il suo fantasma si presentava a tormentarlo, mostrando la gola squarciata e grondante di sangue, finché Robin, non facendola più, si suicidò.
Si dice che il fantasma appaia ancora, ogni tanto, nei corridoi o nelle stanze di Castello Malgrà e, se volete accertarvene di persona, basta informarsi con l’Associazione Amici del Castello Malgrà che gestisce le visite e gli eventi alla struttura. –Noi, invece, ci vediamo con un’altra leggenda il prossimo lunedì.-
Written by: Aurora Vendittelli
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