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La Fortezza di Montebello, il Castello di Fumone e tutti gli altri cari amici impallidiscono davanti al posto maledetto per eccellenza: Ca’ Dario a Venezia. Tenetevi forte, perché ci saranno tantissime persone tirate in causa.
Visto che la leggenda della casa è strettamente legata alla sua storia – ed io ho un’avversione viscerale per arrivare subito al punto. Dovete soffrire. -, questa volta vi parlo della sua architettura.
Se vi recaste a vederla, notereste che il civico 353 sul Canal Grande, altrimenti conosciuta come Ca’ Dario, ha due problemi: è asimmetrica e pendente a destra, a causa di un cedimento. –Se siete dei fissati con la simmetria, come molti miei conoscenti, per favore, non accusatemi di avervi causato un ictus: io ve l’ho fatto presente, voi avete voluto guardare la casa.- È un perfetto esempio di architettura gotica – non sto scherzando: anche Google è d’accordo. E se io e Google concordiamo, la situazione è grave.-, rivestita, almeno la facciata, di marmi policromi e di pietra d’Istria. Sono presenti, ad ognuno dei tre piani, una quadrifora sul lato sinistro e, a ridosso dell’angolo destro, una solitaria finestra. Il lato b della casa, rosso, è invece più sobrio –avevano speso tutti i soldi per la facciata.-, con una terrazza al terzo piano e tre finestrelle sottostanti.
Il mito che avvolge Ca’ Dario vuole che tutti i suoi proprietari – e ne ha avuti tanti.- muoiano in circostanze misteriose e che le loro finanze crollino a picco in poco tempo. E, ovviamente, la casa è infestata da tutte le persone che vi sono morte. –Ovviamente, vi dirò solo una parte della storia, perché qui ci sono troppi nomi per poterli scrivere tutti.-
La maledizione inizia nel 1479, quando Giovanni Dario commissionò la costruzione del palazzo all’architetto Pietro Lombardo. Alla sua morte, venne ereditato da Marietta, la figlia, e dal marito, Vincenzo Barbaro. Poco dopo, però, l’uomo subì un crollo finanziario improvviso e venne ucciso nella casa e Marietta, disperata, si suicidò e loro figlio morì in Grecia. Il palazzo passò di mano in mano nella famiglia Barbaro fino al XIX secolo, quando venne venduto ad Arbit Adboll, un commerciante di pietre preziose. Ovviamente andò in rovina subito dopo l’acquisto. Nel 1896 finì in mano alla contessa Isabelle Gontran de la Baume-Pluvine –nome più lungo di Silente.-, che lo restaurò e vi ospitò numerose persone illustri del tempo. –Ovviamente, alcuni di loro morirono nel mentre. Ca’ Dario è proprio un vampiro!-
Dopo le guerre mondiali, fu acquistato da un miliardario americano, che fu poi costretto a fuggire dall’Italia in poco tempo. Nel 1970 Filippo Giordano delle Lanze, conte di Torino, lo comprò e -mi ci sarei giocatx una mano.- ci morì per mano del suo amante. Poi, Ca’ Dario venne acquistata da Kit Lambert, il manager dei The Who, e proprio qui venne rovinato dall’abuso di stupefacenti.
Ovviamente la leggenda continua oltre, nominando centinaia di persone che, a quanto pare, trovarono la rovina o al morte – o entrambe le cose– in Ca’ Dario e non sappiamo come se la sta cavando l’attuale proprietario: nel 2006 un americano è stato abbastanza coraggioso da comprarla, ma la sua identità resta ignota. Sono pochissime le morti certe a Ca’ Dario e che la maggior parte della leggenda, sono fatti distorti e modificati per creare un’aura malevola attorno alla casa, e c’è chi ha veramente ricostruito l’intera storia per provarlo.
Written by: Aurora Vendittelli
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