Durante la lettura si consiglia l’ascolto del brano: “Thursday Afternoon – Brian Eno”
Il Grande Progetto Pompei, avviato nel 2014, si è concluso, permettendo la vista di nuovi reperti dell’antica città portuale, tra cui tre delle più importanti insulae ritrovate che fino ad oggi sono state chiuse al pubblico.
A Pompei non è più il tempo delle emergenze. Abbiamo davanti a noi nuove e importanti sfide per la tutela, la conoscenza e la valorizzazione degli scavi e del territorio.
Massimo Osanna
Con queste parole il Direttore del Parco Archeologico di Pompei annuncia l’inizio di una “nuova era” per il sito.
Il Grande Progetto Pompei consisteva nel rafforzare l’efficienza delle strutture di sicurezza per migliorare la stabilità dell’interno delle abitazioni ed il loro restauro, inoltre consentiva la protezione degli edifici dalle intemperie e l’aumento delle aree visitabili, rafforzandone la sicurezza. I costi necessari per la realizzazione di tutto ciò, non solo provenienti da fondi nazionali, ammontano a circa 105 milioni di euro.
Il progetto ha permesso la riapertura al pubblico di tre importanti domus, oltre a tante altre: la Casa degli Amanti, la Casa della Nave Europa e la Casa del Frutteto.
La prima è soprannominata così da un’incisione che si trova sul fondo del peristilio. La sua scoperta risale al 1933, ma un terremoto ne ha chiuso l’accesso per quarant’anni. La domus deve la sua importanza al fatto che è l’unica ad avere conservato completamente il secondo piano del peristilio, permettendo di conservare la divisione degli spazi originale.
Amantes, ut apes, vitam melitam exigunt;
Gli amanti conducono, come le ali, una vita dolce come il miele.
La Casa della Nave Europa prende il nome da un graffito presente. Il suo nucleo originario risale al III secolo a.C., ma ha subito numerose modifiche nel corso del tempo.
L’ultima domus, La Casa del Frutteto, deve il suo nome alle decorazioni vegetali che ne ornano gli ambienti. Con probabilità i suoi dipinti sono i tra i più belli ritrovati che hanno come soggetto un giardino. La differenza tra questa domus e le altre è rappresentata dalla presenza di graffiti dedicati al culto della dea egizia Iside.
Inoltre, si è tornato a scavare in zone finora mai toccate, al fine di portare alla luce nuovi reperti, poichè solo con la ricerca si può provvedere alla tutela dell’identità delle popolazioni passate, e della nostra stessa identità culturale.
Siete mai stati a Pompei? Cosa pensate di questa svolta per il Parco Archeologico?
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