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Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “Notte di note, note di notte” – Claudio Baglioni
10 agosto. Anche quest’anno è arrivata la Notte di San Lorenzo. Da sempre legata al bisogno così umano di esprimere un desiderio nella speranza che si avveri.
Che ci si creda oppure no, non costa nulla affidare a una stella un desiderio che stiamo cullando nel cuore. In fondo da sempre ne esprimiamo uno davanti alle candeline delle torte di compleanno o lanciando una monetina in qualche fontana sparsa per il mondo.
Un po’ per superstizione e un po’ per speranza. E tentare non nuoce, quindi via ai raduni in spiaggia con gli amici in cui il pretesto sono le stelle cadenti, ma poi, più spesso, diventa tutt’altro. Falò e chitarra compresi. E via anche alla ricerca di luoghi appartati, lontani dalle luci per poter scrutare meglio il cielo.
Ma forse non tutti sapete che la tradizione di riunirsi per osservare questo fenomeno è in realtà molto antica. Risale all’epoca dei romani.
Loro ritenevano che le stelle cadenti provenissero dal dio Priamo che, in questo modo, donava fertilità ai campi. Come molte altre cose, questa tradizione è stata ripresa dalla Chiesa, secondo la quale si tratta in realtà delle lacrime di San Lorenzo, versate durante il suo martirio.
Al di là di credenze e vecchie tradizioni è comunque un periodo dell’estate molto evocativo. E’ una data speciale, una notte in cui ognuno di noi prova ad “acchiappare” una stella e a tenersela stretta, legata a un sogno.
“E quante dita stanno acchiappando note
Che cadono giù dal paradiso”.
E allora oggi voglio regalarvi una canzone che accompagnerà in questa Notte di San Lorenzo quel piccolo segreto che custodite nel cuore. Una canzone che sarà un balzo immediato in una dimensione privata. Una filigrana sottile fatta di parole mescolate alla musica che toccano corde così familiari…
“In questa notte di stelle distratte
Sorprese da un’alba che confonde
Muri vecchi
Che respirano un giovane cielo rattoppato
E un risveglio salato di mare”.
Ci sono i poeti e poi ci sono i cantautori che mettono in musica le loro poesie. Claudio Baglioni nel 1985 scrisse un brano che sembra ricamato apposta per una notte di stelle cadenti. Si chiama Notte di note, note di notte. Ed è un piccolo film, un racconto scritto a braccia aperte. Raffinato, intimo, ostinato, che spinge avanti il cuore anche quando mancano le forze.
“Qui in questa curva di cielo
Ed ogni odore è un ricordo
Che torna a bruciapelo
E porta via
La sete e i giorni sbagliati
Per una notte di pace
Nei cuori affaticati”.
Perché cercare un luogo per dialogare col cielo è un po’ come mettersi a riparo dal mondo e dedicarsi solo ad innaffiare i propri sogni. E questo brano lo racconta con poesia e realismo insieme. Toccando emozioni, e soprattutto voglie e desideri, comuni a tutti noi.
“Qui in questa via di nessuno
Mi sto frugando parole
Per far sognar qualcuno
Quando verrà
Dal cielo dove si trova
Una speranza di luce
Una canzone nuova”.
Che poi davanti a una stella che cade ci facciamo un po’ il bilancio della vita. Ma quel che è certo è che, anche con le mani vuote, anche coi desideri troppo grandi, anche coi bilanci un po’ sballati, troveremo sempre e comunque quel piccolo fuoco che ci fa credere ancora.
E il più delle volte è una canzone!
“Qui in questa notte di note
A guardarmi la vita
Dentro le mani vuote.Ma che cos’è mai
Che mi fa credere ancora
Mi riga gli occhi d’amore
E mi addormenterà dalla parte del cuore”.
Written by: Valentina Proietto Scipioni
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