Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “Dream On” – Aerosmith
Nessuno si comporta normalmente sull’aereo: chi panica; chi deve reggersi a qualcosa; chi prende il giro chi teme per la propria incolumità e chi si abbiocca -come me-. Questo succede perché non siamo abituati a volare. Beh, neanche questi animali dovrebbero, ma loro lo fanno lo stesso.
Il Drago Volante
Ognuno ha la sua teoria per capire quale è stato l’animale che ha fatto esclamare per la prima volta “ma certo: un’enorme lucertola volante sputafiamme!” a qualcuno. Di sicuro, però, nessuno potrebbe sospettare di questa lucertolina di 10 centimetri -coda inclusa-.
Drago volante molestato
Le sue appariscenti ali -dette patagi– sono sostenute da un’estensione delle costole. Capirete che, non avendo nessun arto che parte dal petto, sarebbe ingiusto aspettarsi che sappia volare attivamente -come quello di uccelli e pipistrelli-. Il drago, però, non sfigura affatto con deglionorevolissimi 8 metri di planata, soprattutto se paragonati con le sue dimensioni. Nel suo piccolo, anche lui, non si fa escludere dal club dei carnivori pur limitandosi ai moscerini. Sarebbe difficile immaginarselo in una fredda tundra artica e, infatti, vive nelle foreste pluviali del sud-est asiatico. In questi habitat non mancano i predatori, ma quasi nessuno ha l’ardore -e la voglia- di arrampicarsi così in alto per mangiare una lucertola pelle e ossa. Si pensa, quindi, che usi questa sua unica abilità principalmente per spostarsi agilmente tra le fronde.
Il Petauro dello Zucchero
Questo adorabile marsupiale è spesso confuso con gli scoiattoli volanti, che sono sciuridi, ovvero roditori placentati: questo è un errore da non fare davanti ad un naturalista. Ben più grave, però, è comprare questi animali perché pucciosi per poi liberarsene dopo un po’ perché, essendo animali selvatici, necessitano di molta attenzione. Sarebbe bello fosse una battuta ma non lo è: ultimamente è nato addirittura un traffico illegale di questi animaletti per quanti ordini ci sono.
Pucci pucci, si, ma in maniera responsabile
Passando a cose che ci fanno perdere meno fiducia nel genere umano, nonostante, in dimensioni, non superino di così tanto il Drago, riescono a planare fino a 80 metri di distanza. Questa abilità gli è molto utile tra le foreste Australiane, più rade delle giungle del Siam. Ha un debole per la frutta zuccherata, ma, come i pipistrelli, che in qualche modo gli assomigliano, non disdegna larve e altri insetti.
Il Pesce Volante
Questo è il classico animale che tutti danno per scontato -del resto chi non l’ha mai sentito nominare?- ma non credo che abbiano realizzato che stiamo parlando di unpesce che, effettivamente, sa volare. Anche se, tecnicamente, salta.
Dai, sembra photoshoppato
Questo, però, è, quantomeno, un dettaglio quando si parla di un salto lungo 300 metri e che dura 30 secondi. Come per ogni cosa bella il pesce si prepara con un po’ di slancio, scuotendosi e nuotando a zig-zag e poi…Il pesce sta planando. Questo è possibile grazie a delle -decisamente sproporzionate- pinne pettorali che gli fanno da ali. Nonostante siano anch’essi predatori -seppur di plancton– i pesci volanti sono principalmente cacciati, quindi hanno sviluppato questo adattamento per sfuggire ai loro predatori. Come al solito mi piacerebbe se la natura avesse randomicamente scelto di attaccare un paio di ali ad una sardina, ma non è mai così.
Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “Tempo sprecato” - Lil Kvneki, Franco126 Spesso noi studenti viviamo vite frenetiche, cercando di stare al passo della scuola e tentando, allo stesso tempo, di mantenere uno stile di vita sano. Ma la dura verità è che, per noi, il tempo rimane qualcosa di ingestibile. Come si può progettare il tempo a scuola in modo da consentire a ciascuno lo sviluppo delle proprie potenzialità […]
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