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Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “Assassin” – The Fearless Flyers
Chi sa che gli uccelli sono dinosauri crede comunque che questi abbiano finito di sbranarci -a parte rare eccezioni: non fidatevi mai dei falchi, sono bestie di Satana.- dopo che il meteorite ha fatto splash. Beh, i “mini-cavalli” del Miocene non la pensavano così.
Se dovessi definire questo animale con una parola sarebbe mega-condor. Dal piumaggio allo stile di volo -planato ad ali immobili,- tutto dell’Argentavis rimanda all’avvoltoio delle Ande. Hanno anche in comune l’habitat: l’entroterra Argentino.
Le poche differenze tra i due sono proprio causate da problemi di stazza. Nonostante, infatti, il Condor abbia una rispettabilissima apertura alare di 3 metri, l’Argentavis è il più grande uccello volatore mai esistito, con i suoi 7 metri. Nonostante non disdegnasse le carogne, era costretto anche a cacciare, per soddisfare la sua fame di 10 kg di carne al giorno. Cacciava comunque prede facili come i grandi marsupiali ruminanti delle pampas. In generale, il suo peso ha sempre creato problemi nel volo, costringendolo a lanciarsi dai dirupi per avere lo slancio necessario, ma questa debolezza gli fu fatale. Quando il clima cominciò a inumidirsi e raffreddarsi, le correnti ascensionali che sfruttava persero di intensità garantendogli una sempre minore autonomia e favorendo la selezione di un ridimensionamento.
I Phorusrhacidae, comunemente conosciuti come Uccelli del Terrore, sono simili ai grandi uccelli non volatori di oggi -gli struzzi, i moa o i casuari.-, ma leggermente più carnivori. Come i loro parenti erano ottimi corridori ma “l’effetto tir” era molto più forte considerando che superavano i 3 metri.
La loro principale arma era il becco, lungo quasi 50 centimetri, con il quale divoravano le sue prede. Nonostante fossero originari delle steppe del Sudamerica, presero velocemente il controllo delle foreste, Dopo l’emersione dell’istmo di Panama e il famoso Scambio Americano riuscirono a colonizzare anche Texas e Messico. Probabilmente, nel contesto di questo grande scambio di specie tra Nord e Sud America giocarono un ruolo nell’estinzione dei grandi marsupiali, a causa della sua tremenda efficacia come predatore apicale.
Se questi uccellacci estinti vi hanno fatto ringraziare qualunque cosa pensate abbia deciso la vostra nascita in questa epoca, la settimana prossima avrete una brutta sorpresa.
Scritto da: Flavio Gentile
Written by: Aurora Vendittelli
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