Durante la lettura si consiglia l’ascolto del brano: “This Is Me – The Greatest Showman”
Vi siete mai sentiti fuori posto? Avete mai avvertito l’impulso di scappare via a causa della troppa pressione? Tutto lo stress che si avverte, tutte le aspettative sono causate dai pregiudizi della gente: il proprio taglio di capelli, il colore della pelle, il posto dove si è nati… Tutti elementi portatori sani di pregiudizi.
Esiste un piccolo dettaglio sotto gli occhi di tutti, ma che sfogliando le notizie ed ascoltando il telegiornale si tende a non notare, e d’ora in poi ve ne renderete conto: la nazionalità di un criminale viene riportata sulle news solo quando si tratta di uno straniero.
Ad essere sinceri i casi criminali commessi da immigrati sono una piccolissima parte di quelli totali e, secondo l’Associazione Antigone, la presenza di stranieri nelle carceri italiane sta diminuendo sempre più, nonostante l’immigrazione.
Quindi perché se è uno straniero a commettere un reato la notizia resta sulla bocca di tutti, impressa nelle menti, mentre se un italiano commette un crimine dello stesso peso, poco dopo ce ne dimentichiamo? Dopotutto quando si commette una violazione della legge la nazionalità dovrebbe essere irrilevante.
Del resto, la diffidenza nei confronti degli immigrati è alimentata dai media, che, riferendo la nazionalità dei malviventi solo quando non appartengono al nostro paese, ci portano (consapevolmente o inconsapevolmente) a pensare che siamo in balia di un’ondata criminale importataci dai paesi esteri e a diffidare dei loro abitanti.
Come a scuola, dove esistono i ruoli (il secchione, il popolare, l’asociale, ecc.), così fuori si tende a darne uno ad ogni persona, perché, per quanto possiamo provare ad essere senza pregiudizi, diamo a tutti un posto e diffidiamo di chi non riusciamo ad inquadrare o comprendere.
Quali sono le soluzioni per questa situazione? Da una parte i media dovrebbero prendere una scelta: riportare sempre o non riportare mai le nazionalità; mentre noi singoli individui dovremmo provare a riconoscere che siamo tutti diversi ma uguali e che chiunque ha un aspetto affine con un’altra persona.
Perché non tentare?
Rita on 9 Gennaio 2020
penso di conoscere chi ha scritto questo pezzo, condivido la posizione verso i giornalisti e verso i pregiudizi, ma la realtà è questa i giornalisti continueranno a marcare le sfumature per opportunità come le persone che continueranno a farsi un’idea sul prossimo dall’etichetta e non dai valori, l’unica cosa che possiamo veramente tentare di fare è vivere il quotidiano con i nostri valori ed evitare di farci contaminare. Ottimo articolo!