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Non mangiare quella mela!

Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “Lemon Tree” – Fools Garden

Una mela al giorno toglie il medico di torno… o no?

La storia – o, meglio, i miti – ce l’hanno dimostrato più volte: non sempre le mele fanno bene, anzi a volte creano solo danni.

Il frutto proibito

La conosciamo tutti la storia.

Adamo ed Eva stavano nel giardino dell’Eden, il paradiso terrestre, e avevano un solo divieto: non mangiare il frutto di un albero particolare.

I due, tentati da un serpente, non obbedirono e vennero cacciati dall’Eden.

C’è un problema, però. Nessuno ha mai detto che il frutto proibito era proprio una mela, o almeno nella Genesi, primo libro della Bibbia, non è scritto così.

Allora perché si crede sia una mela?

Tra il 1400 e il 1500, l’artista Albert Dürer realizzò un dipinto con Adamo ed Eva e usò proprio una mela per rappresentare il frutto proibito. Fu imitato da altri pittori e la mela diventò il frutto del peccato.

Non solo, se cercate su un dizionario latino la parola mela vi uscirà come risultato malum; stesso identico risultato della parola male.

Mela

Forse, proprio per questo, le mele vengono viste come frutto del male, non solo per la religione cristiana.

Alla più bella

Anche i miti greci vedono una mela come la causa del male… o meglio, della sanguinosa guerra di Troia.

Iniziò tutto al matrimonio di Peleo -padre dell’eroe Achille- e Teti -ninfa del mare-, quando la dea della discordia Eris si offese per non essere stata invitata. Per vendicarsi, lanciò una mela d’oro in mezzo alle dee Era, Atena e Afrodite; sopra era scritto Alla più bella.

Tutte e tre le dee erano convinte che la mela dovesse spettare a loro e, quando il povero Peleo non seppe cosa rispondere, si rivolsero a Zeus, il re degli dei: a chi spetta la mela?

Zeus si rifiutò di dare un giudizio e lasciò il problema al più bello tra i mortali: Paride, principe troiano.

Il dio messaggero Ermes gli pose la stessa domanda e le tre dee gli offrono i doni più belli, cercando di corromperlo – ormai era diventata una questione di principio –.

Alla fine Paride scelse l’amore, la donna più bella del mondo: Elena di Sparta. Così il bel Paride rapì Elena e, a causa della furia del marito Menelao, e di suo fratello Agamennone, scoppiò la lunga guerra di Troia.

Mela

Piovono mele

Come per ogni cosa, anche qui c’è l’eccezione che conferma la regola. Questa volta il frutto non ha creato problemi, anzi, ha portato a un’importantissima scoperta scientifica.

Conosciamo tutti la leggenda della mela che cade in testa ad Isaac Newton, che si rese conto dell’esistenza della forza di gravità. Come ogni leggenda, anche questa ha un fondo di verità.

Per sfuggire alla peste, il giovane Newton lasciò Cambridge e tornò a casa -Woolsthorpe Manor-, dove ebbe molto tempo per pensare e sperimentare, nel periodo che viene chiamato Annus Mirabilis, anno meraviglioso.

Proprio in questo periodo, ci fu l’incidente della mela, raccontato dall’amico William Stukeley.

I due si trovavano in giardino, seduti sotto a un melo, quando Newton gli raccontò che da giovane, nel suo anno meraviglioso, vide una mela cadere e si chiese: perché cade sempre perpendicolare al terreno? Da lì iniziò a sviluppare l’idea di forza di gravità.

È ancora più straordinario quello che successe al famoso melo, che non solo esiste ancora, ma si trova in diverse parti del mondo, per quanto sembri impossibile.

Il povero albero venne rovinato da una tempesta e parte del tronco fu usata per costruire mobili. Un’altra parte, però, sopravvisse, tanto che si trova ancora oggi a Woolsthorpe Manor.

Vennero innestati dei pezzi dall’albero originale, chiamato Flower of Kent e sparsi per tutto il mondo, dove ora si trovano gli alberi cresciuti, protetti dal National Trust.

Uno di questi pezzi ebbe il destino più strano: fu mandato nello spazio in una missione per la Nasa. – Ironico, no? L’albero di Newton sconfisse la forza di gravità-.

Mela

La prossima volta che mangiate una mela pensateci due volte: potrebbe portare una guerra o una rivoluzione scientifica, il rischio è vostro.

Soprattutto, ricordate: non tutto ciò che è rosso e gustoso è quello che sembra.

Scritto da: Margherita – 4D