Durante la lettura si consiglia l’ascolto del brano: “Moonlight Sonata – Beethoven”
Ammonta a circa un mese il tempo che separa l’attuale presente dalla riapertura di quello che è considerato uno dei giardini più belli d’Italia: il Giardino di Ninfa.
Il nome del parco è un cristallino riferimento agli esseri mitologici incarnazioni della natura, in onore dei quali era eretto in quella zona un tempio romano, opera architettonica dal quale deriva anche il paese medievale di cui ora restano solo pochi ruderi.
Il paese di Ninfa ha una storia caratterizzata dalla sua continua compra-vendita da parte di imperatori, nobili e papi. Il giardino viene istituito per la prima volta, in maniera molto semplice, dall’architetto Francesco Capriani sotto commissione del cardinale Nicolò III Caetani, durante il XVI secolo, ma cade poco dopo in rovina. Rinasce nel ‘900 con Roffredo Caetani, la moglie Marguerite Chapin e la figlia Leila Caetani, che donano al giardino il suo stile all’inglese; proprio in quegli anni viene frequentato da personaggi politici e delle arti, italiani e non. Leila muore senza figli nel 1977, dopo aver istituito un’associazione chiamata Roffredo Caetani di Sermoneta, che si sarebbe presa cura del parco.
Quest’anno il giardino riaprirà nel week-end del 28 e 29 marzo, per poi essere visitabile durante molti giorni scanditi da un calendario che s’interrompe il primo di novembre.
Voi lo avete mai visitato?
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