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Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “Gelato al cioccolato” – Pupo
Il gelato artigianale made in Italy va alla conquista di New York e fa impazzire gli americani che lo preferiscono a quelli industriali. E la città si riempie di gelaterie tricolori.
L’Italia ultimamente sta sbancando ovunque. Sono negli occhi di tutti le vittorie olimpiche, quelle musicali e quelle calcistiche che negli ultimi mesi ci hanno portati sul tetto del mondo. Ma, si sa, il food è argomento ancora più appagante per una terra come la nostra che ha sempre vantato una cucina ricca e imitata ovunque.
E non ditemi che siete fra quegli sfacciati a cui d’estate sparisce l’appetito???
La bella stagione porta con sé l’abitudine di pasti alternativi come tanta frutta golosissima, cocktail di ogni colore, ma soprattutto gelati, gelati, gelati come ci ha già raccontato Andrea nella sua rubrica Talking Food. E la bontà del made in Italy scavalca anche l’oceano perché é notizia freschissima che negli Stati Uniti stanno spopolando le gelaterie.
“Ai newyorkesi piace scoprire cibi nuovi e il gelato non fa eccezione. E’ un prodotto diverso dall’ice-cream, è fatto con ingredienti naturali, meno grassi, meno zuccheri e soprattutto non prodotto a livello industriale. In una giornata estiva riusciamo a vendere anche mille tra coni e coppette gelato”.
Michele Sbarigi – retail operations manager di Venchi in Usa – Ansa
E’ bene però chiarire una cosa. Quando si parla di gelateria italiana artigianale a New York si intende un’attività dove è presente un laboratorio in cui il gelato viene prodotto fresco usando ingredienti che vengono dall’Italia. E il successo di questi luoghi è dovuto anche al fatto che la gente è un po’ stanca del cibo preconfezionato e adora gustarlo seduta ai tavoli in strada. Con la differenza che i panorami newyorkesi non hanno molto a che vedere con le assolate e invidiatissime piazze italiane.
Ho fatto un sondaggio nei corridoi di Voicebookradio.com perché di golosi, nelle nostre fila, ce ne sono parecchi. Ed è venuto fuori un quadro a dir poco variegato. Innanzitutto fra di noi il gelato artigianale fra rima con le creme, sono pochi infatti quelli che amano i gusti alla frutta, a parte il melone e i frutti di bosco. Poi c’è chi di noi sceglie la frutta in abbinamenti improbabili come: cioccolato, fragola e limone insieme, “perché le cose che non si somigliano si mescolano meglio”. Ma la maggior parte di noi dà il via libera a creme come la zuppa inglese, lo zabaione, la nocciola. Il gusto che incontra meno il favore di tutti noi dello staff è stranamente il pistacchio, che di norma è uno dei più amati in assoluto. E, confessione delle confessioni, c’è perfino chi osa dire che il “cioccolato è un gusto inutile”. Vallo a raccontare a chi, proprio sul gelato al cioccolato, ha costruito la sua carriera musicale!?
Di sicuro, la cosa che mette tutti d’accordo, è il fatto che il gelato debba tassativamente essere accompagnato dalla panna montata.
Tanta panna montata. Tantissima! E possiamo vantare qui a Roma il fatto che, all’acquisto, non ci siano da pagare supplementi per la panna, possiamo chiederne quanta ne vogliamo! In barba alle gelaterie toscane in cui mi hanno chiesto sovrapprezzi da denuncia.
Ma torniamo negli Stati Uniti che, in fatto di stranezze, battono tutti. Oltre ai gusti tradizionali italiani, infatti, c’è anche chi sperimenta nuovi ed insoliti gusti. C’è una gelateria a Brooklyn che trasforma in gelato tutto ciò che nasce dalla terra.
“La nostra gelateria è come un albero, ma invece di dare frutti, dà gelato. Il nostro prodotto nasce da ingredienti contadini, ossia che vengono dalla terra. Tra i nostri gusti ci sono, spinaci, asparago, pomodoro, formaggio e diversi altri”.
Maria Solighetto – L’Albero dei Gelati
Una rapida panoramica ce la siamo fatta insieme e, oltre ad essere assaliti ormai da una irrefrenabile voglia di correre in gelateria, ditemi qual è il vostro gusto del cuore?
Written by: Valentina Proietto Scipioni
Tempo di lettura 3 minuti
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