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Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “Somewhere over the Rainbow” – Ella Fitzgerald
Simbolo di alleanza, di pace, di armonia per eccellenza. L’arcobaleno mette di buon’umore e predispone bene a qualsiasi cosa perché racchiude in sé il potere dei colori ed una forma morbida e rotonda, tutta positività.
Ma tranquilli, non siamo approdati nel mondo degli elfi e dei folletti, meno che mai nel magico mondo di Oz. L’arcobaleno è un fenomeno vero, reale, che carica sempre un po’ di stupore chi alza gli occhi al cielo e se ne accorge. E’ foriero di buone notizie ed apre la mente a prospettive nuove, ampie. Porta ottimismo, c’è poco da fare.
E anche la musica se ne è accorta tanto che esistono molti brani che lo raccontano. Ascoltiamone insieme alcuni e facciamoci anche noi il nostro bel “giro di giostra” in mezzo ai colori dell’arcobaleno!
Lo so che siete già coi piedi sulle nuvole e allora vi accompagno subito con un brano storico, portato al successo nel 1939 da Judy Garland nella pellicola Il Mago di Oz ed interpretato poi divinamente da Ella Fitzgerald e da molti altri dopo di lei. Primo fra tutti Eric Clpton che ce ne regala una versione morbida e quasi jazz grazie alle sue corde magiche. Chiudete gli occhi e lasciatevi portare, non serve altro!
Decisamente più recente il brano di Sia, artista amatissima dalle nuove generazioni e dalla voce incantevole. Qualche anno fa ha portato al successo una canzone che si chiamava semplicemente Rainbow ed era colonna sonora del cartoon My Little Pony. Ma niente paura, il brano non ha il colore delle sigle dei film per bambini. L’esplosione di positività c’è e Sia timbra ad hoc questa sensazione colorata.
Risale ai primi successi di Elisa questo brano dal titolo che più semplice non si può. Una musicalità che aggancia bene chi ascolta, una voce che accompagna alla scoperta del proprio “ponte multicolore”, con la giusta zampata grintosa a cui Elisa ci ha abituati. Torniamo indietro nel tempo e godiamoci questo vecchio successo che già faceva presagire quanto sarebbe artisticamente cresciuta Elisa di lì a poco.
Un brano che non passa mai di moda, ma che, nelle sonorità, ci catapulta direttamente negli anni sessanta. Loro sono gli inossidabili Stones che raccontano di una donna che porta colore ovunque e scalda l’aria tutto intorno. L’arrangiamento del brano è di John Paul Jones, futuro membro dei leggendari Led Zeppelin. Sono sicura che l’abbiate già ascoltata tantissime volte in molti spot pubblicitari. Perché, dove c’è bisogno di colore, questa canzone arriva e conquista!
Una canzone piena di sentimento e di buone promesse quella di Raf. Incurante del tempo e del disordine si snocciola un bellissimo testo che coglie proprio nel segno. E come si fa a non cedere a una dichiarazione d’amore così sentita? Come si fa a non soffiare via tutte le nuvole e ricominciare? Basta crederci, almeno un po’.
Un duetto molto suggestivo e carico di magia. Due voci che si mescolano meravigliosamente in un testo poetico come poetica è la melodia. E’ un brano che abbraccia morbido e porta via in un piccolo cosmo. Esplode dentro un’anima che sembra di vetro. e Si rincorrono ricordi che rotolano travolgendo tutto, ma a ritmo lento. Molto lento.
L’Arcobaleno – Adriano Celentano
Una canzone che ha una storia terribilmente misteriosa. C’è una leggenda che racconta che gli stralci di questo brano siano stati scritti da Lucio Battisti dopo la sua morte, affidati ad una medium e portati fino a Mogol per tirarne fuori la canzone. Un punto di congiunzione fra un’altra dimensione e la terra. In alcuni punti delle frasi si fa largo una fortissima suggestione.
“Mi manchi tanto amico caro, davvero
E tante cose son rimaste da dire
Ascolta sempre e solo musica vera
E cerca sempre se puoi di capire”.
Davvero si tratta di un messaggio dall’al di là? Che sia vero oppure, questo brano è avvolto dall’aura misteriosa che gli dona il racconto dello stesso Mogol. La melodia malinconica, le parole pensierose ed evocative. E’ un brano che sembra un autentico viaggio… ognuno si faccia accompagnare dove vuole.
“Credevamo di poter prendere l’arcobaleno
Cavalca il vento fino al sole
Salpare su navi di meraviglia”.
È l’agosto del 1975 e in questo brano si uniscono le genialità artistiche di Ronnie James Dio e Ritchie Blackmore, due pietre storiche del Rock classico. E’ un andirivieni di onde portate dalla chitarra di Blackmore e sigillate da sonorità suggestive e quasi sognanti. Da godersi ad occhi chiusi.
Abbiamo fatto un viaggio su e giù nel tempo scivolando sugli arcobaleni raccontati da grandi artisti. L’invito è sempre quello di dedicarsi del tempo per tenere il proprio naso all’insù e cercare intorno quanta bella musica sia stata ispirata dal cielo e da tutto ciò che contiene.
Se vi siete persi gli articoli precedenti potete rileggere quello dedicato alla Luna cliccando qui. E ancora quello dedicato al Sole cliccando qui, quello dedicato alle Stelle cliccando qui, quello dedicato al Cielo cliccando qui.
Al prossimo appuntamento chissà cosa “conosceremo” da vicino?
Written by: Valentina Proietto Scipioni
Tempo di lettura 4 minuti
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