Negli ultimi anni gli operatori telefonici hanno vissuto un’evoluzione legata all’espansione di Internet. Milioni sono i contratti che gli italiani hanno stipulato con telco, dalle semplici SIM che abbiamo nello smartphone, alle linee fisse domestiche ed aziendali. Con l’aumento degli abbonamenti, endemicamente, sono aumentati anche i “furbetti” che per i motivi più disparati hanno smesso di pagare il proprio canone, indebitandosi con le compagnie.
CRIF ha deciso di fornire uno strumento alle compagnie telefoniche per rivalersi sui morosi: nasce così SIMOITEL, il Sistema informativo sulle morosità intenzionali nel settore della telefonia. SIMOITEL è la banca dati condivisa tra gli operatori di telefonia, che contiene informazioni sulle morosità intenzionali, ovvero i mancati pagamenti delle fatture non dovuti a circostanze impreviste e contingenti, ma ad una precisa volontà del titolare dell’utenza. Per conoscere i propri dati o richiedere una modifica degli stessi sulla banca dati SIMOITEL, è possibile inviare una richiesta attraverso il modulo online.
Il progetto è partito nel 2013, ma solo nel 2015 è arrivato l’ok del Garante della Privacy per lo sviluppo della piattaforma. L’Autorità ha richiesto che la piattaforma prevedesse tutta una serie di requisiti necessari per essere inseriti nella “Black List”, così da essere sicuri di inserire soltanto chi è diventato moroso per una intenzione, e non per una svista. Inoltre, prima di essere inserito in SIMOITEL, l’utente deve essere avvisato e ha la possibilità di estinguere tutti i debiti.
Insomma, è uno strumento sicuramente utile, ma che – come ha stabilito l’Antitrust – non deve essere uno strumento vessatorio nei confronti dei consumatori.
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