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Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “Short Skirt/Long Jacket” – Cake
Hai un indumento preferito? Quel vestito che indossi e… bam! Ti senti una divinità scesa in terra. Nel mio armadio c’è una gonna di jeans lunga con lo spacco davanti che urla autostima da ogni fibra: quando la indosso non mi ferma più nessuno. Oggi, come avrai capito, si parla di gonne: un capo d’abbigliamento che ha fatto girare la testa a chiunque, letteralmente.
A ruota, con lo spacco, mini, di tulle e chi più ne ha più ne metta, la gonna ha fatto la storia: simbolo di libertà e di emancipazione. Se ci pensate bene viene indossata da tutti senza distinzioni di genere, diventando icona di rivoluzione e di lotta contro il sessismo. Celebrata in lungo e in largo, artisti di ogni tipo l’hanno contemplata in ogni sua forma. E nella musica? Ci sono canzoni che parlano della gonna? Ovvio, non staremmo qui altrimenti!
Prendiamo la nostra macchina del tempo e torniamo al 1981 quando esce Duemilatrecento parole di Ornella Vanoni. All’interno di quest’album troviamo la canzone La gonna.
“Dondolando cammina, ha la mossa felina, è più libera lei di una donna”.
Ma la gonna, chi è? Sì, esatto, chi non cosa. Perché la gonna rappresenta la donna, con tutte le sue sfumature. Leggiadra, sensuale, sa quello che vuole e fa di tutto per averlo. Ha una personalità accattivante, ma non ne è ancora del tutto cosciente, tanto da chiedersi “chi lo sa se lo sa che è una gonna”. E infatti la sua sinuosità non passa inosservata: la nota subito un certo Pantaloni. E se la donna è Gonna, Pantaloni non è nient’altro che l’uomo. Al passaggio di Gonna, Pantaloni è completamente rapito, folgorato possiamo dire.
“Poi, volere o no, vuoi, a volte è bello essere donna. Vai, non c’entri tu, ma la tua gonna…”.
I due passano del tempo insieme e la gonna ha cambiato aspetto: non è più quella di prima e ora giace sul pavimento. Chissà… forse la gonna non era altro che la sua armatura, e ora – alla donna – non serve più.
Prima ti ho detto che la gonna è simbolo di ribellione, ma c’è anche l’altra faccia della medaglia. Se da un lato questo indumento è sinonimo di grinta ed emancipazione, dall’altro è usato come mero stereotipo. Roberto Vecchioni nel 1992 canta Voglio una donna, dove le donne vengono divise in due macro categorie: da una parte le donne in carriera – più simili agli uomini – e dall’altro le donne con la gonna.
“Voglio una donna “donna” […] donna con la gonna”
Ecco, Vecchioni vuole solo la seconda categoria. Gliene basta una sola, purché sia una donna con la gonna.
“Non dico tutte: me ne basterebbe solo una”
Diciamo che è un tipo di donna molto femminile e che non esce molto di casa perchè ha i figli a cui badare. Il cantautore non vuole una donna in carriera, anzi la augura agli altri.
“Che s’innamori di te quella che fa carriera”
Sicuramente è una canzone che nel corso del tempo ha fatto storcere parecchi nasi. A distanza di anni Roberto Vecchioni ha più volte affermato che in realtà questa canzone non è altro che una provocazione. Il “vero” significato starebbe negli ultimi due versi: il senso di quelle ultime parole sarebbe che le donne devono rimanere donne senza fare il verso agli uomini. E su questo penso siamo daccodro tutti.
“Sai che mi piaci con quella gonna stretta. Quando muovi il fisico in un ritmo isterico che fa Dududu dudu dududu”.
Non potevamo non menzionare nel nostro viaggio Io per lei di Pino Daniele: uscita nel 1995, fa parte dell’album Non calpestare i fiori nel deserto. Questo brano d’amore racconta di un uomo che è disposto a tutto, perfino a cambiare per la sua amata. Ha occhi solo per lei e ne descrive la sensualità e la femminilità, senza cadere nel volgare o nel banale. Col solito tocco poetico a cui ci ha abituati da sempre.
“Io per lei ho due occhi da bambino. Se sei tu il mio destino, allora portami via”.
Una vera e propria dichiarazione d’amore: quale persona non vorrebbe essere guardata con occhi così?
Concludiamo il nostro viaggio con un balzo oltreoceano: ci troviamo in California e i Cake suonano Short Skirt/Long Jacket.
“I want a girl with a short skirt and a long jacket. / Voglio una ragazza con una giacca corta e una giacca lunga”.
Il frontman della band è alla ricerca di una ragazza particolare: vuole una donna dalla personalità decisa e dal carattere tagliente. La vuole agguerrita, che sa quello che è meglio per lei e qual è il suo posto nel mondo. Ma cosa la differenzia dalle altre ragazze? Lei lavora sodo e la sua mente è preziosa e rara come un diamante. Perché indossa una gonna corta e una luuuunga giacca.
“I want a girl with a mind like a diamond , I want a girl who knows what’s best”
Una ragazza che pensa con la propria testa e si dedica al lavoro a pieno ritmo. Insomma, l’esatto opposto di quello che desiderava Vecchioni.
Una piccola curiosità sul videoclip di questa canzone: i Cake non appaiono mai. Vengono presi dei passanti dalla strada che ascoltano il brano con un lettore CD – ti prego dimmi che anche tu lo usavi perché io mi sento vecchia-. Le reazioni di queste persone sono tutte diverse! A qualcuno piace e ad altri no; alcuni ondeggiano a tempo di musica altri invece si scatenano proprio.
Queste sono solo alcuni dei brani che uniscono la musica a un certo tipo di gonne. Nella maggior parte dei casi, come abbiamo visto insieme, questo capo è associato alla femminilità. Ma è interessante vedere come, a seconda delle epoche e delle generazioni, la percezione cambi. Tu come la vedi?
Scritto da Daria Monarchi
Written by: Redazione
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