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Un mix di look estivi e stravaganti, makeup colorati, il sole della California e sette aree musicali sparse per l’Empire Polo Club hanno caratterizzato le ultime due settimane: il Coachella Valley Music and Arts Festival, l’evento che è finito proprio ieri, lasciando tutti i partecipanti soddisfatti. Ha fornito agli influencer foto e video da rivendere per i prossimi dieci mesi e ha portato sui suoi palchi artisti di ogni genere.
Questa edizione sono stati ospitati band e cantanti come le BlackPink, Bad Bunny, i Blink-182 e Frank Ocean. Ovviamente questi sono solo gli headliners, i musicisti totali sono stati un centinaio, e le loro esibizioni hanno fatto sognare tutti gli spettatori, sia quelli presenti, sia quelli da remoto. In più, oltre alle esibizioni, il festival ci ha portato grandi novità che non si possono tralasciare, e di cui parlerò in questo articolo, ma, prima, ho in serbo per voi qualche fun fact sulla sua storia. -tanto per avere qualcosa da rivendere nei discorsi con gli amici.-
Come tutti i grandi progetti, nemmeno quello del Coachella è partito con i migliori risultati. L’ideatore, Paul Tollet, scoprì la location per caso, organizzando all’ultimo minuto un concerto per i Pearl Jam, a cui era saltata una data del tour. Questo concerto andò a gonfie vele, con circa 25 mila spettatori ed il completo sold out, nonostante si trovasse praticamente in mezzo al nulla e fosse stato messo in piedi in pochi giorni. Insomma, ci vorrebbe un francesista per definirlo:
“Una botta di culo” -il francesista
Dopo questo episodio servirono a Torrel sette anni per convincersi che sarebbe stato l’errore di una vita non inventarsi qualcosa da fare proprio su quel terreno. Quindi ecco a voi la prima edizione, nel 1999, del Festival Musicale Coachella. Molti artisti acconsentirono alla partecipazione, ma a quasi nessuno venne la voglia di pagare i 50 dollari di biglietto, quindi, Torrel, fu costretto a tornare a casa con la coda in mezzo alle gambe, rinunciando all’edizione del 2000. Per fortuna, però, non si scoraggiò così facilmente e riuscì, soprattutto grazie alle ottime recensioni ottenute, a trovare dei finanziatori che gli permisero di ritentare. Così il Festival ricominciò, prima una giornata all’anno, poi un weekend ed, infine, dal 2012, le giornate raddoppiano a come le conosciamo ora: il Coachella riuscì ad occupare due weekend l’anno, riempiendosi di, almeno, 300 mila persone e tantissimi artisti di fama mondiale.
https://www.youtube.com/watch?v=3ti6RRk-OVQ&list=PLbpi6ZahtOH5sgtJ2cPdavbF4Lm2RAymO&index=1
Torniamo, però, al presente con un’esibizione di pochi giorni fa: le BlackPink come headliners. Nell’esibizione in sé non c’è niente di speciale: hanno ballato, cantato ed interagito con il pubblico in maniera impeccabile, non c’è davvero niente da rinfacciare alle quattro ragazze: hanno fatto impazzire i Blink e tutte le persone presenti con le loro canzoni più amate, tra cui “Kill this Love” e “Pink Venom”.
La cosa che rende questa esibizione speciale è che Kim Ji-soo, Jennie Kim, Rosé e Lisa fanno parte del primo gruppo coreano ad esibirsi come headliner sul palco principale del Coachella. La loro presenza ha permesso al festival di non avere nessun headliner caucasico per la prima volta dalla sua nascita, avendo una varietà ancora più grande di artisti per soddisfare tutti i gusti musicali -ok, magari non il metal, ma avete capito cosa voglio dire-.
Una delle esibizioni più aspettate è stata quella di Frank Ocean, che si sarebbe esibito in live per la prima volta dopo sei anni. Questo momento, però, è stato rovinato da un infortunio alla gamba, che ha portato Ocean a presentarsi sul palco con più di un’ora di ritardo solo per suonare venti delle sue canzoni più famose, ma rivisitate e cambiate non si sà come o perché. Tralasciando questi imprevisti l’intero concerto è stato spento e monotono, con Frank seduto in un punto cieco del palco, nessuna interazione con il pubblico e nessun coinvolgimento. La colpa per tutto questo è stata attribuita all’infortunio, che ha fermato Frank dall’esibirsi come avrebbe voluto e che ha cambiato tutti i piani che aveva in mente per quello che doveva essere un mitico come back.
“Era caotico. C’è un po’ di bellezza nel caos. Non è quello che intendevo mostrare, ma mi è piaciuto essere là fuori e ci vediamo presto” -le parole di Frank Ocean riguardo la sua esibizione
Questa, però, era solo la prima esibizione e tutti speravamo nel secondo weekend, in cui era stata organizzata un’altra data, per vedere quello che Frank aveva in serbo. Possiamo dire che tutte le speranze dei fan si sono frantumate, visto che quello che è successo è stato ancora peggio, due parole fatali: esibizione cancellata. Dopo questa comunicazione la disperazione aveva preso gli animi di quelli che credevano nel mitico ritorno della leggenda Frank Ocean, ma possiamo dire che le cose sono state rattoppate per bene grazie all’esibizione dei Blink-182 chiamati al suo posto.
Bah alla fine possiamo dire che sono stati due weekend pieni di emozioni ed indimenticabili, c’è davvero troppo di cui parlare, come con tutte le edizioni del festival, alla fine. L’unica cosa brutta del festival è che non ci si può arrivare a piedi -né a nuoto, almeno credo.- e che, per alcuni, 500 euro di biglietto giornaliero possono sembrare esagerati. Alla fine è uno degli eventi più belli al mondo, quindi direi che, per una volta nella vita, si potrebbe fare qualche sacrificio, no?
Scritto da: Morgana Stefanutti
Written by: Aurora Vendittelli
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