Durante la lettura si consiglia l’ascoto del brano: “Rolling in the deep – Adele”
Trovate tracce della sostanza tossica nel punto più profondo del pianeta
Durante una conferenza gli esperti dell’Università cinese di Tianjin, che si sono spinti nelle profondità del nostro globo per analizzarle, hanno esposto una loro scoperta.
Arrivati nella Fossa delle Marianne, il luogo più in profondità della Terra, situate a circa 9,7 chilometri sotto la superficie nell’oceano Pacifico, tra Giappone, Filippine e Nuova Guinea, hanno notato un inquinamento da mercurio.
Anche alcuni dati analizzati dall’Univeristà del Michigan hanno poi evidenziato la presenza di mercurio nelle specie di pesci e crostacei che abitano in acque profonde. “La sostanza potrebbe aver raggiunto gli animali oceanici grazie alle piogge”, sostiene un ricercatore.
Afferma invece uno studioso dell’ Università delle Hawaii: “Il mercurio viene introdotto nell’ambiente da una varietà di fonti naturali come eruzioni vulcaniche e incendi boschivi, ma le attività antropiche – cioè di noi umani -, come la combustione, l’estrazione e la produzione di carbone e petrolio, sono responsabili di gran parte della sua diffusione.”
Il metil-mercurio, la forma organica dell’elemento, potrebbe essere assai pericoloso a causa del processo di bioaccumulo: i pesci più piccoli si nutrono della sostanza tossica, poi assimilata dagli animali più grandi che si nutrono di loro, finché il mercurio raggiunge la nostra catena alimentare.
I rischi per la nostra salute sono enormi: la sostanza può essere implicata in catastrofi ambientali e può essere molto dannosa durante lo sviluppo dei feti, causando ad esempio difetti neurologici alla nascita.
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