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Soundtrack da ascoltare durante la lettura “The Phantom of the Opera” – Andrew Lloyd Webber, Gerald Butler, Emmy Rossum
Non tutti conoscono l’argomento di cui parlerò in questa pagina al cinema, ma Il Fantasma dell’Opera è un classico che si deve conoscere!
Il protagonista-antagonista detto anche Fantasma dell’Opera, nato dall’inchiostro dello scrittore francese Laureaux nel 1910, vive nella sua dimora sotto l’Opéra Garnier di Parigi, isolato dal mondo crudele. Perché? Lui è l’orrore della società a causa della sua faccia deformata che copre con una maschera. Conoscerà l’amore con un’attrice, ma sarà quest’ultima a seppellirlo. Lo scrittore si ispirò a fatti realmente accaduti dandoci una descrizione certosina dei luoghi in cui ambientò la storia grazie soprattutto alla sua esperienza da giornalista. Ad oggi esistono più di 10 trasposizioni cinematografiche e teatrali in cui percepiamo ogni volta il senso di compassione per quel “forestiero”. Vi riporto qui sotto le più importanti!
Dalla Germania, la prima trasposizione datata 1916 dal regista Ernst Matray e sceneggiato dalla sua futura moglie Greta Schröder. Il dramma ancora bianco e nero e muto durava 76 minuti e accese la miccia per riportare la leggenda sempre al cinema.
9 anni dopo, ancora nell’era del muto, la seconda trasposizione appartiene a Rupert Julian. Viene ricordata soprattutto per la plasticità della scena, soprattutto il trucco. Tra orrore e romanticismo in stile gotico, è, secondo la critica, il più vicino al romanzo e per questo il film classico per antonomasia.
Tra l’altro la scenografia, che ricrea l’Opéra, è stata costruita con l’impiego di travi d’acciaio incastonate nel cemento. Fu demolita solo nel 2014 e poi riciclata in centinaia di pellicole e serie televisive, ma ad oggi rappresenta uno dei set più sopravvissuti e storici del cinema.
1943, Arthur Lubin realizza la terza trasposizione che grazie al sonoro diventa un musical con sfumature thriller e sentimentali. Le critiche sono contrastanti, c’è chi ha apprezzato il film e chi lo definisce “annacquato”. Ciononostante il film si aggiudicò due premi Oscar, uno per la fotografia e uno per la scenografia.
Brian de Palma decide nel 1974 di combinare un potpourri di temi provenienti dal Gobbo di Notre Dame, Il Ritratto di Dorian Gray e Faust. Il sottotitolo del film recitava: “Ha venduto la sua anima per il rock and roll“ e, successivamente, con “È stato menomato, incastrato, picchiato, derubato e mutilato. Ma non lo possono tenere distante dalla donna che ama!”
Fu un fiasco che presto diventò un cult. Eppure non fu l’unico flop, anche dopo ne susseguirono degli altri, ma nessun regista si buttò mai giù, anzi, ognuno era deciso a far emergere la propria personalità nel contesto cinematografico!
Uno di questi, Dwight H. Little nel 1989 porta Freddy Krueger della saga Nightmare nell’Ópera Garnier, divenendo un ibrido di generi eterogenei. Si, diciamo che il genere slasher e il genere del Fantasma dell’Opera non sono del tutto coincidenti, eppure Little tentò qualcosa che nessuno aveva mai prima d’ora sperimentato.
Anche il genio Dario Argento arriva alla trasposizione nel 1998, trattandolo in chiave erotica con protagonista la figlia Asia. Non fu il primo ad avere questa chiave. Infatti nello stesso anno, Éva Henger fu la protagonista del film erotico sentimentale di Joe D’Amato intitolato Il fantasma. Anche qui generi diversi si incontrano tingendo il teatro di rosso. Che ve ne pare?
Infine, il mio preferito, diretto da Joel Schumacher con le star Gerard Butler ed Emmy Rossum, che sono sicuro conoscete per la serie tv Shameless. Nel 2004 esce il dramma fatto musical in cui la compassione e la passione sono cantate da voci che unite creano l’armonia perfetta.
Il film gode di alcune nomination sia agli Oscar che ai Golden Globe senza però ottenere alcuna vittoria, eppure il lavoro dei due protagonisti non è da sottovalutare.
Per finire, voglio lasciarvi una mia chicca che ho notato recentemente guardando un film che sembrerebbe citare in maniera implicita il cult. In Vanilla Sky ho visto un po’ di Fantasma dell’Opera. Il film uscì nel 2001 e mi ricorda il personaggio col volto deformato costretto a tenere una maschera. Anche qui il protagonista è l’antagonista. Ma riflettendo, non è mica un prodotto della società? È quest’ultima che alla fine lo ha voluto così!
Fatevi una bella scorpacciata dei film citati sopra e stilate la vostra top list.
Scritto da Christian Inbrunnone
Written by: Redazione
Brian De Palma cinema Dario Argento film Gerard Butler il fantasma dell'Opera Joel Shumacker
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