Meglio in ufficio o in smart working?
Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “Work” – Rihanna feat. Drake
Bentrovati amiche ed amici di voicebookradio.com, buon lunedì!
Settembre ormai sta un po’ per volta entrando nel vivo, costringendoci a fare i conti con la ripresa della nostra quotidianità.
Per qualcuno questo significa esami o la prospettiva del rientro in classe, per qualcun altro invece ricominciare a lavorare e, molto raramente, tornare in ufficio.
Una delle più grandi novità con cui la pandemia ci ha fatto scontrare è stata infatti senz’altro lo smart working.
E, se in ambito scolastico tutti non vedono l’ora di poter effettivamente e finalmente tornare in presenza in modo consistente, nel mondo del lavoro le opinioni differiscono molto.
A molti difatti manca l’ecosistema lavorativo, sia da una prospettiva di team working che per quanto affinata negli scorsi mesi rimane decisamente meno efficace via webcam, sia da un punto di vista più prettamente di vita sociale.
Quello su cui molti concordano però, è che uno dei più grandi problemi del rientro a lavoro sarebbe il pendolarismo, causa di molte apprensioni anche giustificate, giudicando il passato recente.
Tutto questo si tradurrà e si sta già traducendo, in una ristrutturazione degli uffici o in delle migrazioni verso location magari meno estese ma più classy, in cui riunirsi in caso di necessità pur continuando a lavorare da casa.
Dal punto di vista del datore di lavoro poi, questa nuova era di lavoro ibrido rappresenta anche un’opportunità per attrarre nuovi valori aggiunti, che potrebbero risultare più convinti dalla forza delle idee che da quella di un corner office…
E voi, siete già rientrati a lavoro? In ufficio o ancora in smart working?
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