Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “Mia ragione” – Massimo Ranieri
Massimo Ranieri riparte con il nuovo disco Qui e adesso uscito il 27 novembre, uno show omonimo in tv iniziato il 3 dicembre e altri tre progetti che scalpitano. L’arte e la musica non possono avere briglie e freni.
“Io non volevo tornare in tv, soprattutto dopo che l’estate dell’anno scorso erano andate in onda ben 10 puntate in replica di “Sogno e son desto”. Ma Franco Di Mare è napoletano come me, mi ha detto che ci teneva a fare una cosa con me. E pensando che su Rai3 non avrei fatto il varietà ma una cosa nuova mi sono attizzato. Così è nato uno show che certo è uno spettacolo di canzoni ma anche un talk, un ‘confessorio’, con chiacchierate confidenziali, intime con tanti colleghi”.
Ubi maior…
Massimo Ranieri parla così di Qui e Adesso, lo show che ha debuttato giovedì 3 dicembre in prima serata sulla terza rete Rai, dopo essere stato rimandato di una settimana per dare spazio al doc su Maradona, dopo la scomparsa del grande calciatore che ha “distrutto” lo stesso Ranieri. “Con Di Mare abbiamo subito concordato sul fare un passo indietro per lasciare spazio al ricordo di questo grande genio”, dice Ranieri.
Duetti e confidenze
Ranieri duetta con colleghi di gran prestigio confrontandosi con le loro diverse generazioni di appartenenza. Ne nasce una contaminazione efficace ed emozionante con nomi come Giuliano Sangiorgi, Francesco De Gregori, Renato Zero, Gianna Nannini. Con loro e con gli altri si instaura un bel dialogo, non solo musicale, fatto di chiacchiere, aneddoti, confidenze. Non un vero e proprio varietà, ma un appuntamento intimista, dall’atmosfera pregna di umanità e di cose vere. Incontra e ospita personaggi del mondo della cultura e non solo, come il campione di tennis Adriano Panatta.
Una precisa scelta teatrale
Lo show di Rai3 è stato registrato al Teatro Sistina, ma perché non in uno studio tv?
“Ho fortemente voluto il teatro perché sono nato lì e soprattutto per dare, in questo momento, un segnale che il teatro è vivo”.
E infatti Ranieri non manca di sottolineare la sua vicinanza alla maestranze del teatro e della musica ferme da mesi per il coronavirus: “Penso ai tanti che sono a casa, che non stanno lavorando, eppure hanno i mutui e le tasse da pagare. Se mi fosse consentito anche solo di fare un concerto chitarra e voce per 20 persone e di poterne far lavorare dieci a sera, lo farei subito. Ma non mi è permesso”, aggiunge. “Oggi viviamo solo dei tremendi incubi, ci sembra un brutto sogno quello che stiamo facendo da quasi un anno a questa parte… Mi mancano le strette di mano, gli incontri”, confessa.
Il nuovo disco
Il Massimo nazionale ha però un’altro asso nella sua tasca. Il nuovissimo album che porta lo stesso nome dello show televisivo. Disco rilasciato il 27 novembre e che presenterà proprio nel corso del programma, snocciolandolo brano dopo brano nel corso delle puntate. Tante piccole rivelazioni, come in una scoperta centellinata, da godere goccia dopo goccia.
I brani, fra inediti e vecchi amori
L’album contiene 17 brani ed è frutto della collaborazione con Gino Vannelli, cantante e compositore canadese che, da direttore artistico del progetto, ha prodotto e curato gli arrangiamenti delle canzoni.
L’intento di Massimo era quello di realizzare un disco che potesse raccogliere brani inediti e non, “rendendo finalmente onore ad alcune perle pubblicate negli anni ’70 che non avevano trovato spazio nella promozione discografica di allora”.
Brani che erano stati “abbandonati, come un padre che fa la valigia di nascosto e scappa di notte” a causa degli impegni teatrali dell’artista.
Lui stesso dichiara: “Li amavo, però a un certo punto mi sono accorto di averli dimenticati. E sono tornato indietro, ritrovando bellezza e ricordi meravigliosi. E ora non ho più il senso di colpa verso queste canzoni”.
Tra questi troviamo Via del Conservatorio, Ti Ruberei, Per una donna, Quando l’amore diventa poesia.
Il maestro Aznavour
Tra gli inediti, invece, spiccano anche Quando il sogno diventa inutile brano che il grande Charles Aznavour regalò a Ranieri pochi anni prima di morire. “Lo incontrai in Costa Azzurra, mi fece sentire questa canzone e mi disse: ‘Te la regalo'”, racconta Ranieri.
Aznavour, a detta di Ranieri stesso, è stato il suo primo maestro e la sua più grabde fonte di ispirazione.
E negli anni portò al successo un’altra splendida creazione dell’autore francese, L’istrione. Che ha sempre interpretato con grande maestria e un pizzico di sfrontatezza. Quella di chi ha la piena consapevolezza della propria arte e sa di poter dare solo in scena il meglio di sé.
Un singolo carico d’amore
Il nuovo lavoro discografico è stato anticipato nei mesi scorsi dall’inedito Mia Ragione, che Ranieri ha presentato, da super ospite, durante la 70° edizione del Festival di Sanremo.
Un brano dal testo diretto, struggente e immediato che colpisce dritto al cuore. Aleggia un senso d’amore assoluto, un imperativo sentimentale che scuote il respiro e non lascia scampo.
Massimo e il Festival di Sanremo
E proprio su Sanremo, Ranieri ha confessato di aver un sogno nel cassetto: la conduzione dell’edizione 2022. “Mi piacerebbe fare Sanremo da conduttore”, ammette rispondendo ad una domanda su un possibile suo ritorno in gara. “Sono vecchio per Sanremo in gara – aggiunge – largo ai giovani” e cita proprio alcuni nomi come Mahmood, Ghali, Irama dicendo “cantano l’amore in maniera diversa da come lo facevamo noi: c’è rabbia, disperazione nelle loro canzoni. E mi fa male”.
Eppure a Sanremo non si resiste e Massimo non esclude un ritorno “a meno che l’anno prossimo non mi propongano la direzione artistica o la conduzione. Anzi lo farei più come conduttore che da direttore artistico. Mi piacerebbe molto condurlo, magari con qualcuno accanto a me che mi aiuti. Il conduttore al 99% lo farei, se me lo proponessero, come direttore artistico in effetti no, perché le responsabilità sono troppe. Devi giudicare le canzoni e per me c’è uno solo che può giudicare e sta lassù”, conclude.
E di certo, lui che ha percorso e dipinto tanti decenni della musica italiana, saprebbe portare saggiamente per mare il Festival. Soprattutto in virtù del suo vissuto artistico e della sua innegabile dimestichezza con la scena.
Un progetto con Al Bano e Morandi
Ma Massimo è un fiume in piena e rivela che nel cassetto c’è anche un altro sogno. Un progetto a tre -concerto, doppio album – con Al Bano e Gianni Morandi, “ma tra gli impegni di tutti e tre, finora non siamo riusciti a quagliare. Io l’ho sempre detto: quando sono pronti, mollo tutto e lo faccio”.
Un disco con Pagani, Modugno e Fossati
“Intanto, in attesa del “pugliese” e del “bolognese” – “io sono il napoletano, non ci chiamiamo mai per nome”– guardo già avanti: al prossimo disco “tutto di inediti, prodotto da Mauro Pagani”.
Dentro ci saranno anche un inedito di Domenico Modugno e un pezzo di Ivano Fossati.
L’uscita ipotetica potrebbe avvenire forse a settembre prossimo.
In edicola si festeggiano i suoi 50 anni di carriera
Ma non sono ancora finite le novità. Per ripercorrere la carriera discografica, iniziata giusto 50 anni fa, con la pubblicazione del suo primo omonimo album, dal 27 novembre ha preso il via un appuntamento settimanale in edicola con 16 dei suoi album. Dopo il disco Massimo Ranieri, uscirà Perdere l’amore.
E si farà ancora una volta la storia!
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