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today17 Luglio 2021
Soundtrack da ascoltare durante la lettura: ”Darth Vader’s Theme” – Star Wars
Tutti almeno una volta nella loro vita hanno visto il faccione di Harrison Ford sui propri schermi, che questa settimana ha compiuto gli anni. Chi nega, mente: non c’è genitore cresciuto con i suoi film che poi non abbia indottrinato la sua prode a suon di Star Wars, Blade Runner e Indiana Jones. Ma Ford non ha vinto un singolo Oscar per i suoi ruoli leggendari, nonostante le sue siano performance molto apprezzate. È il classico caso di film che vanno oltre i loro attori e si incidono nella memoria per i personaggi e le soundtrack.
Oggi ci spostiamo su Star Wars, che porta la firma di un essere sovrannaturale noto anche come John Williams. Un nome che ritorna e ritornerà. Non solo è stato responsabile della celebre soundtrack de Lo Squalo, ma anche di film come Indiana Jones ed Harry Potter.
Roba da poco.
È un Paganini del cinema che ad ogni concerto fa tre bis e poi manda tutti a casa. Dopotutto deve tornare a spolverare i suoi 5 Oscar alla miglior colonna sonora e 25 Grammys. L’ispirazione per la soundtrack di Star Wars affonda le radici nella tradizione più classica, da Stravinskij, Chopin al cantico gregoriano Dies Irae.
I film di Star Wars presentano un uso massiccio del leitmotiv: nel secondo film Il Risveglio della Forza, ad esempio, c’è un momento in cui si riesce a sentire uno stralcio della Cavalcata delle Valchirie di Wagner. Ma il più celebre è senza dubbio la marcia imperiale, diventata il simbolo del male incombente. Se nei prequel presagisce il destino oscuro di Anakin Skywalker, nella trilogia originale è l’essenza di Darth Vader. Il ritmo è molto simile all’opera Mars di Gustav Holst, sottotitolata “The Bringer of War”.
Giusto per rendere tutto il più allegro Williams ha anche aggiunto dei rimandi alla marcia funebre di Chopin in Si bemolle minore. L’ascoltatore è investito dalla forza prorompente del brano, merito del ritmo ossessivo e declamatorio. La struttura semplice e riconoscibile con l’attacco di tre note ripetute l’ha resa una delle soundtrack più usate al mondo al punto da rompere la quarta parete e sfondare nella realtà.
L’uso della Marcia Imperiale, sia in Star Wars che nel mondo, è estremamente ambivalente. Per l’Impero rappresenta forza, ordine e controllo. L’alleanza dei Ribelli ci legge tutta la tirannia, l’oppressione e l’odio di Darth Vader. Rush Limbaugh, un famoso conduttore radiofonico statunitense, la usava per introdurre Gorbachev nei suoi talk. Il malvagio impero russo che deve essere sconfitto dall’impero buono americano, quindi. La Marcia imperiale è anche usata per introdurre la squadra avversaria nelle partite dei New York Yankees, in contrasto con la loro entrata trionfale marcata dall’alleanza dei Ribelli. È ironico invece come i canadesi nell’hockey usino il leitmotiv di Darth Vader per sottolineare la loro potenza.
Il mondo oggi non si divide più tra bianco e nero, Impero e Ribellione. La marcia si sposa con le ideologie del secolo scorso e oggi ha perso il suo valore simbolico. In ogni caso, sentirla sui video di Donald Trump è sempre divertente.
Written by: Mariahelena Rodriguez
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