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Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “Stiamo come stiamo” – Mia Martini e Loredana Bertè
Mia Martini e Loredana Bertè, sorelle, artiste indiscusse, tinte forti e così differenti della musica italiana. Oggi è il giorno del loro compleanno e ve le racconto un po’.
Succede spesso che due sorelle o due fratelli siano diametralmente opposti fra loro nei caratteri, nella fisicità e nelle anime soprattutto. E’ il caso di Mia Martini e Loredana Bertè, nate lo stesso giorno -a tre anni di distanza- nella bella Calabria che ha timbrato la loro verve e la loro veracità. Un gran punto di forza per entrambe.
E’ così che la chiamavano le persone che la amavano. Per la storia della musica italiana è Domenica Berté, in arte Mia Martini.
Come definire un’animo sopraffino come il suo? Senza dubbio una cantautrice tra le più raffinate di sempre. Senza dubbio una voce potentissima, difficile da raccontare se non mettendo le cuffie e ascoltandola in assoluto silenzio. Inutile provare ad “andarle dietro”, raggiungeva vertici incredibili con la sua voce drammatica, a tratti straziante nei racconti intimi e delicati dei suoi brani, energica e graffiante insieme.
Eppure gli inizi furono altri. Si presentò sulla scena musicale come ragazzina ye-ye e dimostrando di essere in netto anticipo sui suoi tempi con l’album d’esordio Oltre la collina. Alla fine degli anni Settanta cominciò l’ascesa come interprete di musica leggera, con brani che entreranno nel repertorio classico della canzone italiana. Voglio citarne qualcuno giusto per permettervi di andarveli a cercare, per goderne insieme, ricordandola “come si deve”.
Da Piccolo uomo a Minuetto (scritta per lei da Franco Califano), da Padre davvero alla struggente Almeno tu nell’universo, fino alla più recente Gli uomini non cambiano, con cui arrivò seconda al Festival di Sanremo del 1992.
In trent’anni di carriera ci sono stati momenti di spicco alternati ad attimi di declino. Conquistò diversi riconoscimenti, tra cui la Targa Tenco e il Premio della Critica a Sanremo, istituito apposta per lei nel 1982. Quest’ultimo, dopo la scomparsa dell’artista il 12 maggio del 1995, prese il nome di Premio Mia Martini, ancora oggi il più ambito riconoscimento nel panorama musicale nazionale.
Di tutt’altra pasta è sua sorella, Loredana Bertè. Amata o poco tollerata, imitata o mal sopportata. Loredana è un personaggio discusso, lo è sempre stato e lo è tuttora. Una donna dai colori alternati e spesso estremi, dal carattere altalenante, schietta, provocante. Un’artista che si mette spesso in discussione e che continuamente evolve in qualcosa di nuovo. Forse anche per questo, nel mondo dello spettacolo, ha sperimentato tantissimo. E’ stata ballerina al Piper Club degli anni d’oro dove si esibiva insieme alla sorella e all’amico Renato Zero, per poi esplodere in un successo enorme con una canzone del 1975 che l’ha portata all’apice. Sei bellissima, brano che mette in mostra tutte le sue capacità vocali, ma anche le sue fragilità di donna.
Grandi artisti l’hanno amata e hanno collaborato con lei, come Ivano Fossati, Pino Daniele, Enrico Ruggeri.
Eppure, oltre quarant’anni di carriera e decine di grandi successi, non le bastano ancora. Negli ultimi anni infatti si è rimessa in pista collaborando con tanti giovanissimi. Reimpastando la sua voce, mescolando la sua tempra a quella dei Boomdabash, Fabio Rovazzi, Emma Marrone. Come una di quelle grandi eroine che affiancano le giovani leve, forte del proprio nome e del proprio percorso.
Ho letto spesso di queste due donne così simili e dissimili al contempo. Ho ascoltato interviste, ho sentito dichiarazioni, racconti drammatici di due vite a confronto non certo semplici. Ma forse avviene proprio così per le persone che guardano la vita in faccia. La affrontano in modo aperto e schietto, non si risparmiano e le cose poi piovono addosso col doppio dell’enfasi. I sentimenti, le situazioni, le strade non “succedono” mai con mezzi termini. A volte schiaffeggiano anche un po’. E, al di là, degli immensi successi che entrambe hanno raccolto, qualche schiaffo di troppo lo hanno certamente ricevuto.
Ma restano chiari e decisi i segni delle loro zampate feline. Le unghie nette che hanno graffiato le emozioni del pubblico per decenni. E solo a quelli forse dovremmo guardare. Senza troppe chiacchiere intorno. Così… semplicemente.
Buon compleanno, splendide donne!
Written by: Valentina Proietto Scipioni
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