Soundtrack da ascoltare durante la lettura: ”Why (The King of Love Is Dead) – Nina Simone”
C’era un uomo che aveva un sogno, e che per quel sogno venne ucciso.
Sono passati 63 anni da allora e il sogno di Martin Luther King non si è ancora del tutto avverato. Dico non del tutto, perché allora – difficile a credersi – la situazione era anche peggiore di quella attuale.
Tante canzoni
There must be lights burning brighter somewhere
Got to be birds flying higher in a sky more blue
If I can dream of a better land
Where all my brothers walk hand in hand
Tell me why, oh why, oh why can’t my dream come true
Canta Elvis in If I can Dream nel 1968, per celebrare la morte di Martin Luther King e di Kennedy.
Una domanda che si pose il reverendo King e che ci poniamo anche noi oggi:
“Se posso sognare una terra di pace, perché questa non può diventare realtà?”
One flesh, one bone, one true religion
One voice, one hope, one real decision
Whoa, whoa, whoa, whoa, whoa, whoa
Give me one vision, yeah
No wrong, no right
I’m gonna tell you there’s no black, and no white
No blood, no stain
All we need is (one worldwide vision)
Il sogno diventa una visione – e non intendo i miraggi che ti vengono nel deserto a causa del troppo caldo -.
I Queen in One Vision intendono guardare l’insieme generale.
Gli esseri umani non sono differenti. Siamo tutti uguali, non dovrebbero esistere divisioni a causa del colore della pelle, del sangue, della religione, del genere o della sessualità.
Non mancano i riferimenti al celebre discorso, con la ripetizione di I have a dream e con la frase distorta God works in mysterious ways presente all’inizio del brano dei Queen.
Has becomes Rodney’s worst nightmare
Can’t walks the streets
To them we are fair game
Our lives don’t mean a thing
Ben Harper invece canta di un altro episodio razziale.
Racconta il
pestaggio di Rodney King, che mentre veniva arrestato per eccesso di velocità venne picchiato da quattro poliziotti.
Dopo il suo rilascio iniziò una causa contro i poliziotti a causa del loro eccesso di violenza, ma la loro assoluzione diede il via a sei giorni di proteste a Los Angeles.
Il cantante mescola l’evento con il sogno di Martin, facendo notare quanto le minoranze fossero “prede facili”.
Ovviamente queste non sono le uniche canzoni dedicate a Martin Luther King, ma se le usassi tutte in una volta non darei loro il giusto valore.
E sarebbe come perdere visione del sogno…
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