Sulle Dolomiti, più precisamente nella Valle Aurina, a 2275 metri d’altezza, è stato realizzato Lumen, il museo della fotografia. Lumen sorge nell’ex stazione a monte della funivia di Plan de Corones ed è opera dell’architetto Gerhard Mahlknecht.
Il museo è lungo 1800 metri e si articola su 4 piani, in ognuno dei quali viene raccontata l’evoluzione della fotografia, dai suoi albori fino all’età contemporanea. Al piano terra è esposta in maniera permanente la mostra Messner meets Messner, curata da Durst e dedicata all’esploratore alpino. Il fotografo non è nuovo alla realizzazione di servizi fotografici, che usano e sperimentano le possibili applicazioni della fotografia del futuro, capaci di convertire le foto in stampe 3D o ologrammi.
Vi sono ulteriori mostre che si avvalgono della tecnologia moderna: infatti, grazie a suoni e video, il visitatore ha la possibilità di sperimentare l’immersione in un viaggio multisensoriale.
Tra i partner che hanno preso parte a questo progetto annoveriamo la National Geographic e la Red Bull Illume. Quest’ultima è la responsabile della realizzazione dell’Adrenalin Room, una stanza caratterizzata da fotografie sotto forma di installazioni multimediali. Con tali postazioni la Red Bull Illume ha partecipato alla più grande competizione sportiva fotografica. Ma la vera attrazione del museo Lumen è la Sala degli Specchi, un luogo dove il turista è in totale armonia con la natura.
Come disse Henri Cartier-Bresson:
Fotografare è riconoscere nello stesso istante e in una frazione di secondo un evento e il rigoroso assetto delle forme percepite con lo sguardo, che esprimono e significano tale evento. È porre sulla stessa linea di mira: la mente, gli occhi e il cuore. È un modo di vivere.
Henri Cartier-Bresson
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