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Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “Un’avventura” – Lucio Battisti
Torniamo indietro nel tempo, al 30 gennaio del 1969. Immaginiamoci nella città più citata di questi giorni, Sanremo, nel Salone delle feste del Casinò Municipale. Comincia il tanto atteso Festival, e ad aprirlo è Lucio Battisti.
Oggi, 5 marzo, sarebbe stato il compleanno del famoso cantante, icona e simbolo della musica leggera italiana. Un ragazzo introverso, estremamente riservato, che partecipò quell’unica volta al Festival di Sanremo. Le sue canzoni -con Mogol come paroliere- avevano già partecipato, ma interpretate da altri artisti. Era il tempo in cui si usava portare due versioni diverse di un brano, una delle quali interpretata da un cantante internazionale. Il 1967 fu l’anno di Non prego per me, con la voce di Mino Reitano e gli Hollies. Poi nel 1968 ci fu La farfalla impazzita, intonata da Johnny Dorelli e Paul Anka.
Il 1969 ha portato alle nostre orecchie e nei nostri cuori una stupenda canzone d’amore, Un’avventura, cantata da Lucio e da Wilson Pickett.
Un Festival particolare, quello del 1969. La penisola era infuocata dalle manifestazioni, strascichi del Sessantotto. Cosa che si riversò, in parte, anche a Sanremo, con, ad esempio, uno sciopero della fame di alcuni studenti e il Controfestival di Dario Fo e Franca Rame. Per prevenire eventuali incidenti, la Rai registrò le eliminatorie per mandarle in onda in playback.
Però, alla fine, le serate andarono bene. E Lucio, con il suo foulard e la sua inconfondibile capigliatura, cantò il suo amore per la musica e per le parole.
Non sarà un’avventura
questo amore è fatto solo di poesia
tu sei mia, tu sei mia
fino a quando gli occhi miei avran luce per guardare gli occhi tuoi
Un testo basato sulla convinzione che quella storia d’amore di cui parla non sia solo un momento fatuo di felicità. La forza e la dolcezza di parole che vogliono, pretendono che duri per sempre. “Innamorato, sempre di più, in fondo all’anima, per sempre tu“. Lucio vede un futuro, lo sente nell’anima, e non può fare a meno di crederci fortemente.
Un’interpretazione che non riuscì a scalare la classifica del Festival, finendo nona, mentre la vincitrice fu Zingara di Iva Zanicchi e Bobby Solo. E quella fu la prima e ultima volta di Battisti a Sanremo. Nonostante ciò, quell’apparizione lo consacrò ufficialmente come cantante e autore, portando nel corso dei mesi successivi il suo brano in vetta alle classifiche.
Segno evidente che la sua passione non è sfuggita agli spettatori, anzi. La sua storia d’amore dura fino adesso, e viene ancora ascoltata e riascoltata.
Written by: Sara Claro
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