Gli esperti modificano ogni anno il Doomsday Clock, sviluppato per dare un’idea simbolica sul tempo che noi umani abbiamo per salvaguardare il mondo da una possibile catastrofe.
Secondo l’orologio apocalittico, mancano due minuti alla mezzanotte, ovvero il punto di non ritorno da una catastrofe irreparabile. L’oggetto in questione si basa su una serie di avvenimenti accaduti nel corso dei mesi precedenti all’analisi, ed è stato sviluppato nel 1945 dalla Federazione degli Scienziati Atomici, per dare un’indicazione simbolica di quanto tempo abbia l’uomo per salvaguardare il pianeta da una catastrofe, causata dall’utilizzo di armi nucleari e dagli effetti del cambiamento climatico.
Quanto manca all’Apocalisse?
Secondo gli esperti mancano due minuti all’apocalisse, ciò significa che saremmo ormai prossimi alla fine.
È la terza volta che l’orologio viene impostato cosi vicino ad una catastrofe globale.
Rachel Bronson – Direttrice Federazione Scienziati Atomici
L’anno scorso il tempo così ristretto era dovuto ai test nucleari della Corea del Nord e ai cambiamenti climatici planetari. Nel 1953, invece, era causato dai test nucleari dell’Unione Sovietica e degli Stati Uniti, in piena guerra fredda.
Come è cambiata l’ora nel corso degli anni?
Nel 1947, l’anno di inizio della guerra fredda, l’orologio segnava meno 7 minuti. Nel 1949, come conseguenza della corsa agli armamenti nucleari, il timing si è avvinato alla mezzanotte.
Nel corso degli anni l’orologio si è allontanato e avvicinato alla mezzanotte. Il momento più sicuro si è avuto nel 1991 alla fine della guerra fredda, quando l’orologio ha segnato 17 minuti alla mezzanotte. La situazione è peggiorata di fronte all’incapacità del mondo politico internazionale di superare il confronto nucleare e affrontare le problematiche legate al cambiamento climatico globale.
Alessandro Pascolini – Esperto Università di Padova
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