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Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “Ma la notte” – Renzo Arbore
Dimmi la verità, è capitato anche a te di tornare da una serata con gli amici con una fame da lupo addosso. Però è troppo tardi per cenare in qualche locale o per chiamare un delivery… e allora che si fa?
Sia che abiti in una grande città, sia che abiti in un piccolo centro, sono pronta a scommettere che c’è sempre un posto, aperto fino a tardi, pronto a placare la tua fame notturna, così brutale da levarti pure il sonno!
Panino imbottito con abbinamenti assurdi? Supplì al ragù con la mozzarella filante appena preparati?
Kebab ripieno di qualsiasi salsa? Cornetto caldo o bomba appena fritta? Oppure un bel maritozzo con la panna montata se siete a Roma? O una sfogliatella bollente sotto al Vesuvio? O una crêpe farcita di cose impensabili sotto i portici di Torino?
Le attività che sfidano la fame dei nottambuli passano dal chioschetto in zona centralissima, al localino seminascosto nelle vie laterali che apre solo dopo le due, al forno di borgata che diffonde il profumo del pane e della pizza e ti serve quasi di nascosto e solo se bussi alle ante della bottega.
Ognuno di noi ha il suo posticino di fiducia in cui si rifornisce a notte fonda. E spesso e volentieri ci si concede il lusso di una golosità a cui, in qualsiasi altro momento, non avremmo mai ceduto.
È il caso di Raffaele, ingegnere napoletano, che a tarda notte mi ha portata sotto le pendici del Vesuvio, a San Sebastiano, in una botteguccia nascosta, spartana, dove si svolge un’unica attività. Si friggono per ore e ore solo graffe bollenti ricoperte di zucchero che farebbero invidia alla migliore bakery house griffata.
“Se si ha voglia di qualcosa di dolce in piena botta le scelte sono due. Una sfogliatella o una graffa calda, magari ricoperte di Nutella. Ovviamente mangiata per strada o in macchina con la musica a tutto volume. Basta poco e sei subito contento!”
La graffa calda. Patrimonio dell’umanità. È quella cosa quasi divina che, in qualsiasi altra città, scambieremmo per una ciambella, ma che a Napoli ha quel retrogusto di vaniglia o di limone che ti si appiccica al cuore e non te lo scolli più.
Alla fine, l’unica cosa che accomuna tutti questi posti, di città in città, è il fatto che li custodiamo gelosamente, ma ce li tramandiamo fra amici. Ci portiamo le persone care. Come una sorta di avamposto della felicità da condividere solo con chi vogliamo noi!
E nella tua città dove si va per il bicchiere della staffa e per lo spuntino della notte?
Written by: Valentina Proietto Scipioni
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