Analisi del fil rouge che lega l’attività fisica e sportiva alla musica
Durante la lettura dell’articolo consigliamo l’ascolto del brano: “La leva calcistica della classe del ’68 – Francesco De Gregori”
Tutti gli sportivi sanno quanto sia importante trovare la giusta colonna sonora alla propria attività: è infatti provato scientificamente che esiste una correlazione tra ciò il cervello ascolta e la performance atletica. Ma del resto gli atleti lo sapevano già, dai tempi in cui durante i giochi olimpici dell’era antica i suonatori accompagnavano le gare degli atleti magnogreci. Adesso questo si traduce negli impianti stereo che danno un sound unico alle palestre e accompagnano gare e competizioni.
Non solo, molto spesso la musica è parte integrante della prestazione atletica: se pensiamo alla danza o alla ginnastica ritmica ci rendiamo conto che i movimenti del corpo e le note si fondono in un movimento unico, complementari per raggiungere il risultato. La musica viene usata anche per scandire il tempo dell’allenamento, se pensiamo a discipline come Zumba, Acquagym o Fit Boxe.
Non solo tanta musica nello sport, ma anche tanto sport nella musica: molti artisti hanno scritto vere e proprie pietre miliari con a soggetto atleti straordinari o momenti di gloria sportiva. Pensiamo ad esempio ad Hurricane di Bob Dylan, storia del pugile Rubin Carter; oppure Una vita da mediano scritta da Ligabue, nella quale cerca di paragonarsi al giocatore più generoso della squadra di calcio.
Insomma, due mondi così distanti all’apparenza a quanto pare nella realtà non lo sono, ma in fondo lo sapevamo già: perché tutti gli sportivi di ogni livello hanno la propria colonna sonora: il cuore che batte, il fiato corto e le urla del pubblico.
Post comments (0)