Durante la lettura si
consiglia l’ascolto del brano: “Hikikomori – Artemix”
L’hikikomori è un termine giapponese la cui traduzione letterale significa “isolarsi, stare in disparte”. Si tratta di fenomeno caratteristico del Giappone, ormai in espansione anche in Italia, che vede ragazzi e giovani adulti decidere volontariamente di vivere in isolamento nella propria abitazione. Una reclusione che può durare mesi o in casi più estremi per anni, senza alcun contatto con il mondo esterno. L’unico mezzo accettato dagli hikikomori per comunicare è la tecnologia digitale. Purtroppo si tratta di una tendenza in netta crescita, dovuta all’aumento della competitività e dalla conseguente pressione esercitata per la ricerca di una realizzazione sociale. Ma chi sono veramente gli hikikomori?
Solitamente questo disturbo interessa individui dall’indole introversa. La decisione di vivere una vita da “eremiti” non è dovuta al fatto di essere pigri, ma alla loro difficoltà di integrarsi con il prossimo e a sopportare la pressione imposta dalla frenesia dell’attuale società.
Altro problema che erroneamente viene attribuito al fattore dell’hikikomori è l’abuso di tecnologia. Quest’ultima non è la causa del fenomeno di reclusione bensì una conseguenza, in quanto i soggetti affetti da questa patologia ne usufruiscono come unico mezzo di comunicazione con il mondo esterno. Si può pertanto affermare che l’hikikomori non è una malattia, bensì un disturbo adattivo sociale, del quale è fondamentale parlare, riflettere, sensibilizzare, anche solo per sapere come muoversi per poter dare una mano ad un amico o un parente in difficoltà.
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