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La vita raccontata sotto forma di poesie donate agli sconosciuti, sotto forma di piccoli foglietti di carta. Oggi voicebookradio.com vi presenta Lorenzo Simoniello, ragazzo di 17 anni che da un anno ha deciso di condividere ciò che sente, e ciò che scrive.
Come hai trovato il coraggio di andare da sconosciuti e donargli ciò che gli scrivi? È stato facile e istintivo, o hai dovuto pensarci su?
Tutto è iniziato lo scorso settembre. Direi che è stato un gesto incredibilmente istintivo. Era un particolare momento della mia vita in cui non avevo certezze. Io sono un grande sognatore e in quei giorni ho compreso che sognare troppo in grande porta a fare i conti con la realtà. “Se il mondo e le persone che ho attorno non riescono a darmi il rifugio di cui ho bisogno, me lo creo io”. Ho pensato questo. In una di quelle tante sere in cui uscivo di casa di colpo per camminare senza meta ed evadere da tutto, sono arrivato a Trastevere, quartiere romano frequentatissimo da me e dai miei coetanei. Con me ho portato in tasca delle strofe di mie poesie stampate e le ho regalate alle persone. Sono finito lì per caso perché “volevo essere consolato”, sì, da degli sconosciuti.
Ci vuole coraggio, certo, è possibile incontrare persone in una giornata storta, incapaci di comprendermi, confuse, svogliate. Ero pronto a tutto, significa praticamente mettersi a nudo davanti ad una folla di persone. Infatti scrivo di quello che ho dentro, la parte più intima di me. Non me lo aspettavo, però ci credevo, davvero tanto. Arrivato lì sentivo un brivido, i vicoli di Trastevere sembravano una scalinata verso un palcoscenico. Con la voce tremante mi presentavo e chiedevo due minuti alle persone.
Non hai paura che le frasi che scrivi ti possano essere “rubate” donandole così gratuitamente senza copyright agli altri? Oppure è proprio questo il bello di condividere ciò che scrivi?
Sinceramente non ci ho mai pensato, sono abbastanza sbadato, lo ammetto. Ma non lo considero ancora come possibile pericolo. Tra l’altro su ogni strofa c’è il mio logo, formato da una rosa e le mie iniziali. Dico di non preoccuparmene perché non mi sento ancora così popolare, però dopo molte settimane che frequentavo Trastevere è capitato che qualcuno riconoscesse il mio nome. Oppure tra le tante persone ho incontrato dei ragazzi che suonano in una band e spesso ho collaborato usando i miei testi con artisti così. Una gioia immensa, non serve descriverlo. Dunque no, non ho paura perché è proprio questo il bello.
Qual è il posto in cui ti vedi fra 10 anni? Che tipo di opere vorresti scrivere?
Ci penso spesso, mi capita di evadere con la testa al banco di scuola, mi basta guardare fuori e lasciare per un secondo la massa. Spero di viaggiare, scoprire, amare, conoscere. Per ora ho scritto solo poesie ma amo la scrittura in ogni sua forma. Un anno fa ho vinto un concorso letterario che mi ha dato la possibilità di fare 20 copie di una mia raccolta personale con 15 poesie, ovviamente non pubblicata. Però ho preso seriamente il progetto, mi sono messo ad allestire una scenografia per scattare la foto copertina addirittura. É un titolo che non esiste ma che punta a diventare un libro vero, ci lavoro da tanto. Racconterà la mia storia. E poi chissà, sarei onorato di scrivere testi di drammaturgia magari, testi per cantanti e altro. Accolgo tutto.
Written by: Leonardo Musio
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