Oggi, 8 marzo, viene festeggiata una delle ricorrenze più controverse di tutto l’anno, la Festa della Donna. Tra le diverse e contrastanti opinioni a riguardo, tra chi afferma che sia una festa ingiusta e chi si gode la giornata in compagnia di mimose e amiche senza farsi troppe domande, è necessario sfatare alcune credenze diffuse riguardo questa festa: non è nata in seguito al presunto incendio avvenuto in una fabbrica di camicie e soprattutto non riguarda un giorno solo ma proprio un periodo storico, iniziato nei primi tempi del 1906 con il raggiungimento di alcuni importanti traguardi a livello politico e sociale da parte delle donne europee che si batterono per la loro giustizia.
Tralasciando le giuste proteste che stanno avvenendo oggi in molte parti del mondo per i diritti delle donne, sarebbe bello soffermarsi su delle invenzioni che in pochi sanno esser state fatte da donne; prima tra tutte la (a noi tutti cara) birra. Eh sì, cari ragazzi, questa è in realtà una bevanda in parte femminile, inventata moltissimi anni fa dalle antiche donne Mesopotamiche che furono le prime nella storia a venderla e farne uso. Ovviamente non si parla della birra che conosciamo e beviamo oggi, di cui non si sa chi sia l’effettivo inventore, ma sicuramente coloro che le hanno dato il via sono state proprio queste signore mesopotamiche.
Anche in un campo inconsciamente collegato da tutti esclusivamente al mondo maschile, ossia l’informatica, una donna diede un contributo fondamentale, partecipando allo sviluppo del primo computer commerciale: Grace Murray Hopper, un’ informatica militare statunitense che fu anche la prima persona ad utilizzare il termine “bug” per indicare un malfunzionamento nel sistema del computer.
Ma ancor prima di lei, anticipando di ben cento anni la nascita del computer, un’altra donna diede un contributo importantissimo all’informatica: Ada Lovelace.
Figlia di Lord e Lady Byron, questa giovane donna fu la chiave per lo sviluppo del computatore: una macchina in grado di manipolare simboli secondo determinate regole.
Insomma, il precursore di quello che sarà poi il computer odierno.
Da ringranziare sicuramente Anna Connelly che nel 1897 brevettò la prima scala antincendio che diventò obbligatoria poi nel 1900 nei modelli edili di sicurezza.
Infine, per ultima ma non meno importante, un’altra invenzione che va attribuita a una donna e che tutti avranno usato almeno una volta nella loro infanzia o, perché no, anche da adulti, è il Monopoly.
L’obiettivo di Elizabeth Magie, a cui va il merito della creazione di questo gioco, era però quello di criticare gli effetti che il capitalismo poteva avere sulla popolazione, ma, anche se purtroppo non ha raggiunto il suo scopo, ha sicuramente fatto compagnia a migliaia di persone e continuerà a farne.
Senza passare dal via.
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