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Come dimenticare l’insegnante che regalò cioccolatini prima delle vacanze natalizie qualche anno fa! Eh sì, parlo proprio di lei, che in classe, oltre a spiegare i vari argomenti di scienze, diffonde anche ricette di cucina: Laura Passeri.
Da notare lo scioglilingua del sottotitolo che la descrive perfettamente.
Laureata – credo che tutte le parole riconducano a lei – in Biologia nel 1990 alla Sapienza di Roma, ha vinto subito il dottorato di ricerca all’università in genetica e biologia molecolare con ruolo di responsabile – e io che mi accontento di prendere due sufficienze di seguito -.
Lavorava presso un’azienda privata, Charles Darwin, facendo studi sulla drosophila melanogaster, ovvero le mosche, per studiare la proteina coinvolta nella spermatogenesi, la maturazione degli spermatozoi.
E c’è di più: il suo gruppo di ricerca ha progettato un kit di immunodiagnosi, in particolare sull’allergologia (per esempio per vedere se qualcuno è allergico a qualcosa) che è stato venduto in tutto il mondo.
Purtroppo ci fu la crisi che fece chiudere molte aziende, compresa quella dove lavorava lei. Ma aveva un piano B – anzi, il suo amico gliel’aveva regalato -.
Due anni prima quest’ultimo era entrato tranquillamente in casa e le aveva detto di compilare alcuni moduli: erano per l’insegnamento. E così fece lei.
L’amico le ha telefonato e sorpresa delle sorprese: “Tra una settimana devi fare lo scritto dell’esame.”
Il giorno dello scritto era arrivato: con lei aveva solo e solamente una penna. Menomale che era su Biologia: la conosceva come le sue tasche.
Il problema sorse quando ci fu lo scritto su Scienze della Terra. Lei non sapeva nulla!
Fortunatamente l’aveva studiata in maniera molto dettagliata durante gli anni del liceo e riuscì a cavarsela molto bene – ad avercela una memoria così, io non so neanche che cosa ho mangiato 5 minuti fa -. Poi prese il massimo nella prova pratica.
E infatti arrivò terza in tutta Roma!
Tuttavia dopo aver superato gli esami, ciò non significa che ha preso la cattedra, cioè che poteva subito insegnare.
Ed è qui che entra in gioco il tempismo perfetto: poco dopo la crisi dell’azienda, Laura Passeri ottenne la cattedra.
Con poche parole descrive il primo giorno di scuola come insegnante, esattamente la prima volta in cui mise piede nel collegio docenti:
“Questa è una gabbia di matti.”
(Laura Passeri)
Tuttavia insegnare non è così semplice: perse 5 kg in un mese.
“Un conto è sapere, un conto è saper insegnare”
(Laura Passeri)
Infatti passò il primo anno a studiare come una matta perché il suo obiettivo era: “Gli studenti devono sapere.”
Non c’è dubbio che le sta molto a cuore che noi studenti capiamo veramente i concetti. Si potrebbe anche pensare che abbia le nostre stesse preoccupazioni.
“Mi sembra sempre di aver dimenticato di fare qualcosa, devo fare i compiti dell’insegnante. […] è il lavoro più faticoso che abbia mai fatto”
(Laura Passeri)
“Mi vedo come una persona che cerca di ottenere gli obiettivi per gli studenti […] mi dispiace se state male”
(Laura Passeri)
Non si focalizza solamente sul voto: mette sempre al primo posto il far capire a fondo un argomento ad uno studente, spingendoti e aiutandoti a recuperare un brutto voto – ho perso il conto delle volte in cui presi 4 ad un compito e lei ci rimase più male di me -.
“Viaggiare, vedere, conoscere” è il trinomio fondamentale della sua vita.
Sempre con le mani in pasta in mille hobby che spaziano dai lavori manuali, ai viaggi, all’arte di tutti i tipi.
Non le piacciono le noiose trasmissioni di intrattenimento, preferisce vedersi un bel documentario. Sempre con la fame di conoscenza – la penso come lei professoressa, non si preoccupi sono dalla sua parte -.
E per concludere, come se non fosse abbastanza, scrisse un romanzo di fantascienza (Q502, pubblicato nel Marzo 2018) che sarà seguito a breve da un sequel.
Sapevate che la prof è appassionata di teatro e recita anche? Iniziò tutto quando aveva 23 anni e trovò una sua compagnia teatrale recitando dalle sagre dei paesi ai teatri veri e propri.
Attraverso questa passione trovò amici con cui strinse legami forti.
“Forse una delle cose più belle che io abbia fatto nella mia vita”
(Laura Passeri)
Per 4 mesi all’anno, però, suo marito è costretto a partire per motivi lavorativi. Esattamente in uno dei posti più freddi del mondo, se non il più freddo – e non parlo di un paesino in Val d’Aosta -. Stiamo parlando proprio dell’Antartide, la terra dei pinguini.
In particolare, lui lavora all’ENEA, attività di ricerca scientifica nel settore dell’ambiente, del clima e di innovazione tecnologica nelle aree polari. Infatti Laura Passeri ha concesso agli studenti di avere l’occasione di fare una videochiamata con il marito dall’Antartide e spiegare nel dettaglio il suo lavoro.
Avendo due figli, si deve fare in quattro per fare tutto all’interno di casa. Nonostante ciò, è fiera di quello che fa suo marito pur conoscendo le conseguenze.
“Sono contenta quando le persone a cui voglio bene fanno cose belle”
(Laura Passeri)
SCRITTO DA: MARICA e LUCA 4D
Written by: Aurora Vendittelli
Tempo di lettura 4 minuti
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