Lauda, un pilota prima e dopo
Scritto da Ruggero Roccasecca il 1 Agosto 2020
Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “Lost but Won” da Rush – Hans Zimmer
Lo sport, come poche altre attività, è in grado di generare attorno a sé un’epica degna della narrativa più coinvolgente ed è in grado di farlo per merito di individui eccezionali, che si rendono protagonisti di gesta memorabili, tanto da marchiare a fuoco delle date per sempre, come accadde il 1° agosto 1976.

Quarantaquattro anni fa si correva al Nordschleife del Nürburgring – in un clima per niente estivo, magistralmente riprodotto in Rush di Ron Howard -e Niki Lauda, campione del mondo in carica, fu protagonista di uno degli incidenti più gravi e spettacolari della storia della F1, le cui conseguenze lo accompagnarono per sempre, ma lo resero -complice un miracoloso ritorno al volante in soli quarantadue giorni e la rinuncia, ancora in testa al mondiale all’ultima gara, a competere nel conclusivo GP del Giappone-un’icona ed una leggenda della Formula 1.