Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “A Sky Full Of Stars” – Coldplay
È finalmente arrivato l’articolo sull’Ariete! – Lo so che lo aspettavate con ansia -.
La costellazione
La costellazione dell’Ariete è veramente molto piccola, basti pensare che è grande poco più della metà di quella del Toro – alla prossima puntata -, e poco luminosa. È visibile con il telescopio, ma quasi impossibile da individuare ad occhio nudo – comunque più brillante del mio sorriso ad una cena in famiglia – .
galassia NGC 772
La stella più luminosa è Alfa Ari o Hamal, dall’arabo Agnello, una gigante arancione che dista circa 66 anni luce dalla terra. Originariamente il Primo Punto d’Ariete, ovvero il passaggio del sole durante l’equinozio di primavera – nominato già nei Pesci – si trovava a 9 gradi a sud da questa stella.
Le altre stelle sono abbastanza ordinarie, fatta eccezione per 53 Ari, una stella tripla che fa parte delle stelle soprannominate runaway stars. Velocissime e dal moto anomalo è possibile osservarle – non ad occhio nudo – da tutto il globo eccetto l’Antartide.
Il mito
Tra gli egizi la costellazione era molto importante, poichè arrivava al suo culmine con il sorgere della stella Sirio, che preannunciava la stagione in cui il Nilo esondava e quindi rendeva la terra fertile.
Per questo motivo fu associata alla figura dalla fenice, e quindi di rinascita. Le corna dell’Ariete furono anche rappresentate nella figura di Amon-Ra, il sommo dio sole, come sue.
Le vere radici del mito della costellazione risalgono al mito greco – che novità -, più precisamente in quello del Vello d’Oro.
Se non conoscete il mito di Giasone ed Il Vello d’Oro è comprensibile, ma non troppo: teoricamente si studia, ma poi si passa a imparare il famosissimo “Cantami o Diva…“. Ma adesso rimediamo:
La nostra storia inizia in Boezia dove Phrixus ed Elle (o Frisso ed Helle), figli della ninfa Nefele, sono perseguitati dalla matrigna. Allora la madre, da bravo genitore divino – é una novità – manda l’Ariete alato Crisomallo a salvarli.
Durante il viaggio però la giovane Elle si appisola cadendo dalla groppa di Cris, morendo annegata in quello che adesso è l’Ellesponto. Comunque sia i nostri eroi – o almeno due terzi dei nostri protagonisti – arrivano sani e salvi sulle coste della Colchide.
Una volta lì però il prode destriero viene brutalmente sacrificato in onore di Zeus, mantenendo però intatto il Vello d’Oro che secoli dopo il caro Giasone ruberà sfruttando la povera Medea – si, sono di parte – convincendola a scagliare le sue magie, in quanto sacerdotessa di Ecate, contro la sua famiglia.
Giasone che affronta il guardiano del Vello
C’è da dire, però, che dopo il ritorno in Tessaglia degli Argonauti, i compagni d’avventura di Giasone, si è vendicata dei trattamenti orribili e dei tradimenti dell’eroe – che eroe io non chiamerei – uccidendolo dando fuoco alla nave Argo – si, stesso nome del cane di Ulisse. La fantasia era di casa -.
Tempo di lettura : 4' In occasione della Giornata Internazionale della Poesia e della nascita di Alda Merini, intervistiamo Antonio Nobili. Una serie di eventi in streaming per rendere omaggio alla grande poetessa.
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