Nuovi trend nel mondo della moda
Se pensiamo al concetto di moda, probabilmente la nostra mente tenderà a focalizzare, quasi in immediato, le proposte stilistiche francesi. Infatti, da sempre la Francia (e in particolare la sua capitale, Parigi) si è distinta per efficaci proposte innovative. Tra queste, una vera e propria rivoluzione fu portata grazie a quello che si definisce “pret a porter”: con l’inizio degli anni ’60 del novecento diminuiscono notevolmente le richieste di abiti confezionati su misura per i clienti, e aumentano i capi venduti finiti e in taglie standard, appunto, “pronti per essere portati”.
Intuizioni destinate a durare
Questo drastico cambio di richiesta sul mercato, si presentò come espressione di una società che stava mutando sotto ogni punto di vista, storico, ma soprattutto sociale e culturale. Proprio sul finire degli anni ’60, la contestazione politica coinvolse anche il mondo della moda, e sulla scia di questi cambiamenti, una geniale intuizione del campano Domenico Lattieri, il cui merito maggiore fu quello di saper intercettare il cambiamento delle professioni di moda e di design, ha portato, nel 2019, alla nascita della prima vera accademia di moda italiana per mano del figlio.
Un sogno diventato realtà
Distinti signori in mocassini lucidi camminano per le vie della città, le signore si aggirano per Piazza del Plebiscito con vistose pellicce e abiti in pizzo: Lettieri, ancora ragazzino, guardava ammirato e trasognante questi spaccati di realtà, immaginando, un giorno, di poterne imitare stile e portamento. Domenico capì poi che il modo più efficace per imparare era quello di osservare attentamente lo stilista da cui lavorava, cercando di carpirne quanti più segreti del mestiere poteva. Iniziò così a specializzarsi sulla realizzazione di un capo specifico.
La giacca napoletana
Il capo scelto da Lettieri era immediato e semplice, quanto efficace: la giacca napoletana. La giacca napoletana si caratterizza per la manica a camicia, attaccatura a mappina, tasche a barchetta e profondi specchi laterali. Forte dell’essere divenuto un po’ più esperto, Lettieri comprese che la produzione di massa era l’occasione per dare nuova linfa alla sartoria, poiché l’industria aveva bisogno di figure altamente specializzate. Da questo momento in poi, aprirà numerose scuole di moda e design in tutta la penisola, sino a giungere alla più recente voluta da Michele Lattieri: l’Accademia di Milano, nei pressi della stazione Centrale.
La scuola oggi
Attualmente, IUAD, (Accademia della moda), è uno degli enti privati accreditati dal MIUR per i corsi triennali in Fashion design, Interior design e visual. Tra le altre accademie specializzate e che offrono corsi riconosciuti ricordiamo anche: IED, Naba, e l’Accademia di Costume e Moda. La didattica si concretizza attraverso la partecipazione a workshop, incontri con le aziende e laboratori pratici. La sfida che la scuola vuole perseguire è quella di portare il proprio punto di vista sulla moda in ogni sede italiana, senza adeguarsi ad altri metodi, ma esportando la tradizione sartoriale e l’estro partenopeo.
Verso il futuro
Nel corso della storia della moda, sono stati moltissimi gli articoli e accessori che hanno rivoluzionato non solo il nostro modo di abbigliarci, ma anche di pensare: basti ricordare il forte impatto sociale generato dalla diffusione dei blue jeans, o la trasposizione della giacca da uomo anche ad indumento femminile (in primis per mano di Giorgio Armani).
Chissà che i talenti più promettenti delle scuole di moda non realizzino a breve un nuovo capo destinato a rivoluzionare lo stesso modo che abbiamo di pensarci, in relazione agli altri, e a noi stessi…magari al pari della minigonna o del bikini.
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