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Letteratura

La vera sfida di uno scrittore

today25 Aprile 2022

Background
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Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “The Story” – Conan Gray

Il mondo è bello perché è vario, ma, in realtà, possiamo dividere le persone in due categorie fondamentali:

  • chi legge, fagocitando un numero imprecisato di libri – ovvero un numero che va dai due agli ottocento volumi- al mese.
  • chi non legge nulla che non siano meme o etichette per identificare il cibo che sta comprando.

“Chi non legge, a 70 anni avrà vissuto una sola vita: la propria! Chi legge avrà vissuto 5000 anni: c’era quando Caino uccise Abele, quando Renzo sposò Lucia, quando Leopardi ammirava l’infinito… perché la lettura è una immortalità all’indietro”
(Umberto Eco). 

Visto che la seconda categoria di persone non si sognerebbe mai di aprire questo articolo, mi rivolgo a voi, miei compagni lettori. Ma, soprattutto, anche se non necessariamente, ai lettori di romanzi.

Perché c’è una cosa, una caratteristica che accomuna alcune persone che corrispondono alla parola “scrittore”, che li rende bravissimi e noi non ce ne accorgiamo.

Scrittore

O la va o la spacca

È facile, estremamente facile odiare il cattivo del libro. È facile amare Percy Jackson ed Harry Potter ed odiare l’Impero di Star Wars o Sauron del Signore degli Anelli.

La vera sfida è farti odiare il protagonista e amare la saga.

Tecnicamente, è difficile per uno scrittore creare un personaggio come Clary Fray o Gwendolyn Shepherd -per chi non conoscesse i personaggi: sono ragazze emmm… emotivamente fragili a cui interessa dei ragazzi e di poco altro. Incapaci di seguire un piano o di non mettere nei casini tutti gli altri personaggi o di fare qualcosa di utile ai fini della trama, ma hanno un dono speciale- e tenere comunque il lettore incollato alla serie di libri.

È come se uno scrittore stesso facesse una magia al lettore: “Lo so che odi questo personaggio, ma non mi importa. Tu comprerai tutti i libri della saga e li leggerai uno dietro l’altro, perdendo anche essenziali ore di sonno.

-Anche se, in effetti, noi lettori non sappiamo più nemmeno cosa significhi “dormire”. Ma questi son dettagli-. 

Il grande interrogativo

Quindi, come fai ad incollare una persona ad una saga, se l’eroe è così odioso?

“Talvolta penso che il paradiso sia leggere continuamente, senza fine.”
(Virginia Woolf). 

Come fai ad avere successo e a pubblicare 7mila libri se l’eroina è più una donzella da salvare?

Da essere che vive più tra le pagine dei libri che nella vita reale, ho individuato quattro possibili strategie:

  1. Scrivere talmente bene da rendere i tuoi libri più indispensabili dell’aria.
  2. Affiancare un personaggio secondario fantastico.
    Come, ad esempio, Nokolai Lantsov, che rende più sopportabili gli ultimi due libri della trilogia di Tenebre & Ossa.
  3. Creare un mondo nuovo e rivoluzionario così da mettere i lettori nella condizione di poter sopportare anche il peggiore dei punti di vista, pur di scoprirlo. –Parere personale: è per questo che Shadowhunters ha venduto così tanto. Per questo e per la Malec, Magnus Bane e Alec Lightwood-. 
  4. Prendete i tre punti sopra ed uniteli.

Perciò, la prossima volta che avete in mano un libro, fate caso a queste piccole –e subdole- strategie.

E se invece tra di voi c’è un non-lettore che è arrivato fino alla fine, questo messaggio è per te:

“Ci sono crimini peggiori del bruciare libri. Uno di questi è non leggerli.”
(Josif Brodskij). 

Written by: Ro Vendittelli

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