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Letteratura

La vera essenza di una storia

today13 Giugno 2022

Background
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Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “Remember Me” – Michael Shulte

Che cos’è una storia?

Una serie di eventi raccontati?

Tutti siamo storie, racconti che non sono stati messi su carta. E se invece esistesse un luogo dove sono conservate tutte quelle storie che, almeno per noi, sono perdute?

Tutti ci siamo immaginati, almeno una volta, di essere i protagonisti di una storia.

“<Non è quello che vogliono tutti, però? Essere capaci di compiere le proprie scelte e prendere le proprie decisioni ma averle comunque come parte di una storia? Uno vuole la narrazione nella quale credere, anche se vuole mantenere il proprio libero arbitrio. >
<Vuoi decidere dove andare e cosa fare e quale porta aprire, ma vuoi comunque vincere il gioco.>
<Anche se vincere il gioco è semplicemente terminare la storia.>
<C’è il desiderio di collaborare alla scrittura della storia, non di dettarla, così diventa cooperativa.>”
(Erin Morgenstern – Il Mare Senza Stelle)

A volte basta una semplicissima, banalissima azione.

Come aprire una porta

Il Mare Senza Stelle di Erin Morgenstern parla dell’opportunità di conoscere e custodire le storie, oltre ad incontrarle, a viverle. Ed è grazie a questo libro che ho scoperto l’essenza delle storie. –Quindi non stupitevi se ci saranno solo citazioni prese da questo libro o se lo richiamerò spesso (leggete “sempre”).- 

Basta fare un passo e non aver paura di cogliere l’opportunità. Basta afferrare la curiosità come se fosse una chiave, brandire il sapere come se fosse una spada e muoversi nel labirinto come un’ape: sempre in movimento.

Ma per arrivare alla biblioteca delle storie, bisogna prima di tutto trovare e aprire la porta.

“A volte, qualcuno trova una porta, la apre e sbircia all’interno solo per richiuderla.”
(Erin Morgenstern – Il Mare Senza Stelle)

Sono quelle persone che non si rendono conto dell’opportunità, che ignorano quanto meravigliose possono essere le altre persone. Certo, spesso sono deludenti, ma ce ne sono alcune, che sono un vero e proprio universo. Ed è solo per incontrare una di queste rare gemme, che vale la pena scavare nel fango e nella polvere della superficialità.

“Altri, di fronte alla porta, la lasciano indisturbata, anche se la loro curiosità è stimolante. Pensano che gli serva un permesso. Credono che la porta aspetti qualcun altro, anche se, in realtà, sta aspettando loro.”
(Erin Morgenstern – Il Mare Senza Stelle)

Questi sono coloro che, nella vita delle persone, camminano in punta di piedi, per non inciampare e non restarne incastrati.

Hanno paura di incasinare tutto e non riconoscono l’opportunità quando l’hanno davanti, finché qualcuno non gli urla in faccia di buttarsi, affrontare la paura del vuoto, godersi il brivido di volare prima di aprire il paracadute.

Anche se, forse, persone del genere, non si farebbero mai trascinare a fare paracadutismo. –Ma queste, sono mie speculazioni, e sono ben disposta a sbagliarmi.-

“Alcuni troveranno una porta, la apriranno e la oltrepasseranno per vedere dove conduce.”
(Erin Morgenstern – Il Mare Senza Stelle)

E poi ci sono i curiosi, coloro che si buttano a capofitto nelle avventure, sono quelle persone che noi chiamiamo “protagonisti”…. o forse sono i “lettori”? -Il confine a volte non è chiaro.-

In entrambi i casi, vivranno una o più avventure indimenticabili.

“Penso che la gente sia venuta qui per lo stesso motivo per cui ci siamo anche noi. Per cercare qualcosa. Anche se non sapevamo cosa fosse. Qualcosa di più. Qualcosa per cui stupirci. Un luogo al quale appartenere. Siamo qui per vagabondare nelle storie degli altri, mentre cerchiamo la nostra.”
(Erin Morgenstern – Il Mare Senza Stelle)

Ma come si chiude?

Un punto essenziale di ogni storia è la fine, perché, proprio come lo è l’inizio.

Una storia inizia con una porta, con un protagonista che si ritrova ad essere un filo in un arazzo dalla trama ancora da tessere e che va avanti, intrecciandosi con altre persone e superando ostacoli, tutto questo senza sapere di trovarsi al centro del futuro arazzo.

E se invece lo sapesse?

“E si chiede come, esattamente, lui dovrebbe continuare una storia nella quale non sapeva di essere.”
(Erin Morgenstern – Il Mare Senza Stelle)

E si va avanti, tra le pagine profumate d’inchiostro e la musica delle parole –oggi non so che mi è preso, ma dovete seriamente leggere questo libro.– , immergendosi nella storia di tantissime persone, in un flusso di tempo discontinuo e imprevedibile.

Ci si appassiona alla storia di un pirata e di una ragazza, si passeggia in una città bambole, si cammina con un ragazzo privo di bussola, si danza con una donna dai capelli rosa e si esplora con una bambina. E tantissime altre avventure.

Ogni pagina diventa una magia inimmaginabile.

“Forse tutti i momenti hanno un significato.”
(Erin Morgenstern – Il Mare Senza Stelle)

Infinite storie che si intrecciano, scompaiono e tornano, imprevedibili, all’interno di una più grande.

“Il tempo passa. Le cose cambiano.”
(Erin Morgenstern – Il Mare Senza Stelle)

La lettura scorre e ci si avvicina, pericolosamente ai capitoli finali, ai momenti in cui bisogna dire addio al regno incantato delle pagine.

E non si è mai pronti.

Ma allo stesso tempo c’è il bisogno persistente di vedere come va a finire, di scoprire che i nostri amici avranno un lieto fine, che tutto quello che hanno passato non è stato invano.

“Ma la storia voleva un finale. I finali sono quelli che danno senso alla storia. […] Penso che le storie migliori siano quelle che danno la sensazione di proseguire, da qualche parte, fuori dallo spazio della storia.”
(Erin Morgenstern – Il Mare Senza Stelle)

E piano piano ci arrivano, al loro posto, al finale della storia, e noi con loro.

Alla penultima pagina c’è un momento in cui il tempo si cristallizza: non siamo pronti a posare gli occhi su quella successiva, ma i bulbi si muovono da soli, ed eccoci lì.

Fa male, finire un libro?

Forse. Ma è anche un’esperienza magnifica ed ogni volta unica e, piano piano, si arriva a comprendere che:

“Non è qui che finisce la loro storia. La loro storia è soltanto all’inizio. E nessuna storia finisce per davvero finché c’è qualcuno a raccontarla”
(Erin Morgenstern – Il Mare Senza Stelle)

Ed è anche per questo che esistono i lettori: per diventare aedi. –Da adesso chiamatemi Omero!

Written by: Ro Vendittelli

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